La Fiom Cgil, precisando che parteciperà all’incontro con Stellantis il prossimo 29 giugno insieme alle altre sigle sindacali, ricorda che da tempo sta rivendica un confronto urgente per definire e conoscere il piano industriale di transizione elettrica dello stabilimento di Melfi previsto nell’accordo di giugno 2021.
“Riteniamo urgente questo confronto con Stellantis per lo stabilimento di Melfi – afferma la segretaria generale della Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita – per cui reputiamo tardiva la data del 29 giugno mentre a oggi si continua a mettere in discussione l’occupazione e in modo unilaterale, l’azienda procede con licenziamenti mascherati da trasferte e incentivi all’esodo che come Fiom Cgil continuiamo a non condividere perché vanno nella direzione dello svuotamento dello stabilimento rispetto alla capacità produttiva e quindi occupazionale del sito produttivo, con un impatto pericoloso per tutto l’indotto.
Non accettiamo più ritardi – prosegue Calamita – Ci siamo recati in Francia proprio per rivendicare un interessamento da parte della direzione. È necessario che anche in Italia e quindi anche a Melfi ci sia l’apertura di un confronto ma che non può essere di certo il 29 giugno, dal momento che l’azienda continua nelle sue scelte di efficientemente sulla spalle dei lavoratori che vedono peggiorare le condizioni di lavoro, salute, sicurezza e salario e mettere a rischio l’occupazione. Chiediamo un quadro preciso rispetto alla transizione verso i modelli elettrici con la sicurezza della tenuta occupazionale. L’azienda non può continuare a procedere senza un vero confronto sindacale, acquisendo le nostre proposte. La transizione –conclude Calamita – non può impattare sulla condizione di vita e di lavoro delle persone, pertanto vanno accolte le nostre proposte sulla riduzione dell’orario di lavoro, sugli ammortizzatori sociali per l’uscita dallo stabilimento e l’accompagnamento alla pensione e sul miglioramento delle condizioni di lavoro dentro la fabbrica. Tutto ciò deve essere affiancato da un piano industriale chiaro e da un confronto con il governo regionale e nazionale”.