I delegati della Fiom Cgil dopo aver ricevuto un “messaggino” della direzione di Stellantis che informava sulla sospensione dell’attività dell’intero stabilimento dalle 6 di lunedì 24 aprile alle 14 di martedì 2 maggio a seguito di interventi tecnici sugli impianti dell’unità di verniciatura, hanno chiesto un incontro urgente per conoscere le ragioni della fermata.
“Riteniamo ormai non più prorogabile la necessità di conoscere il piano di avanzamenti dei lavori impiantistici che si svolgeranno nello stabilimento – afferma la segretaria generale della Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita – è fondamentale aprire un vero confronto con la direzione, così come prevede l’accordo di giugno 2021, per definire insieme un cronoprogramma che tenga conto anche delle esigenze dei lavoratori non solo quelle della produzione. Non siamo più disposti a ricevere messaggini che esprimono le indicazioni dell’azienda: l’accordo di giugno 2021 prevede un confronto continuo per armonizzare gli avanzamenti impiantistici per la conversione all’elettrico, con le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.
L’incontro è indispensabile per conoscere l’andamento del contratto di solidarietà con i dati in riferimento alle singole unità. È dunque necessario conoscere lo stato di avanzamento dei lavori in relazione ai nuovi modelli anche per rispondere alle tante richieste che i delegati FIOM CGIL hanno rivolto alla direzione sul tema della sicurezza e salute nello stabilimento. Chiediamo all’azienda che ci sia un confronto sindacale continuo perché si possa governare una situazione di transizione evitando un impatto negativo che sta producendo peggioramenti di condizioni di lavoro e di vita di tante famiglie coinvolte.
Le lavoratrici e i lavoratori dell’aerea industriale di Melfi ormai da troppo tempo subiscono ammortizzatori sociali, il rischio di perdere il posto di lavoro è ormai una preoccupazione quotidiana dovuta anche all’azione dell’azienda che, nella continua ricerca di efficientamento, dispone della vita delle persone modificando orari, turni, riposi, incentivandoli all’esodo e inoltre mandandoli in trasferta in altri stabilimenti. Il risultato – conclude Calamita – è il continuo peggioramento delle condizioni di lavoro, di salario, di salute e sicurezza. La Fiom Cgil ritiene necessario mettere in campo azioni di mobilitazione e di lotta con il coinvolgimento dei lavoratori per salvaguardare occupazione e industria e della Regione Basilicata tramite il tavolo automotive”.