È stato prorogato fino al 31 dicembre l’utilizzo dei dehors senza autorizzazioni paesaggistica e culturale per bar e ristoranti. Il provvedimento è inserito nel decreto milleproroghe. Fipe-Confcommercio Potenza, raccogliendo segnalazioni di titolari di bar e ristoranti di alcuni comuni della provincia, sollecita le Amministrazioni Comunali a darne piena attuazione, evitando inutili passaggi burocratici a carico delle imprese e ricorda che si tratta di una richiesta sostenuta con forza da Fipe per favorire il rilancio del comparto.
Ma non basta certo questa deroga.
«Siamo da sempre a favore di un approccio di valorizzazione degli spazi pubblici nuovo e moderno che risponda alle esigenze dei titolari di imprese di maggiore spazi e contestualmente alla rigenerazione dei centri storici e quartieri» dichiara la referente Fipe e delegata cittadina di Potenza Confcommercio Rosa Solimeno. «I dehors non possono essere immaginati come mera occupazione del suolo pubblico, ma come una reale e innovativa riprogettazione urbana. Ogni spazio esterno rappresenta soprattutto un modo nuovo di vivere lo stare insieme oltre che un prolungamento logistico dell’attività commerciale. Per noi – aggiunge – il decoro urbano è un obiettivo prioritario per questo pensiamo a spazi omogenei funzionali a garantire la giusta armonia con il contesto urbano tanto più se parliamo di centri storici. E a proposito del centro di Potenza e di tutta la città va rilevato che non c’è ancora un regolamento; per questo siamo disponibili a collaborare alla definizione di un regolamento che affronti anche la questione dei costi decisamente alti, tenuto conto degli incrementi delle spese aziendali tra le quali le bollette energetiche. Sicuramente serve un tavolo tecnico tra Comuni e Associazioni di categoria per regolamentare l’occupazione di aree pubbliche con dehors, ma è evidente l’importanza che rivestono sia questa proroga sia i dehors stessi per titolari di attività, per i clienti e per i residenti che hanno il diritto di vivere in aree ordinate e fruibili. Tutto sommato una semplice proroga non può rappresentare la soluzione» ha aggiunto.
Per i titolari di ristoranti e bar i dehors devono avere tutti la giusta e omogenea visibilità, occorre dunque intervenire con una regolamentazione che garantisca spazi omogenei a tutti i locali e che tenga conto di sicurezza e vie in entrata e in uscita per eventuali soccorsi. Altra cosa su cui, però, i Comuni devono esprimersi è la questione dei costi per l’utilizzo del suolo pubblico che sono ancora troppo elevati da reggere. La proroga va bene ma non permette un investimento di lungo termine. E se l’1 gennaio 2024 tutto torna come prima? ” Fermo restando che norme e regolamenti – sottolineano titolari di attività di ristorazione, pub, bar, esercizi pubblici – vanno sottoscritti e rispettati, occorre però che vengano intraprese decisioni compatibili con il nostro diritto di lavorare»