Firmato nel pomeriggio di oggi in via definitiva il nuovo contratto della dirigenza sanitaria fermo da 11 anni. Di seguito la nota inviata da Italo Cantore, segretario nazionale Uil Medici.
La firma fa seguito a parziali modifiche e successivi passaggi al mef ed alla corte dei conti del contratto sottoscritto nel mese di luglio a Roma all’aran insieme agli altri delegati nazionali delle sigle sindacali.
Gli unici dirigenti pubblici rimasti senza rinnovo di contratto per oltre una decade hanno avuto l’atteso rinnovo.
Il contratto, che include vari profili della dirigenza sanitaria, prevede per i dirigenti medici un aumento medio di circa 220 euro lordi al mese con arretrati dal 2016 ed introduce varie novità di tipo qualitativo oltre che quantitativo.
Per incentivare le assunzioni viene concesso l’incarico e la relativa indennità aggiuntiva a tutti i medici neoassunti dopo il periodo di prova di 6 mesi, non più necessario quindi attendere i 5 anni di servizio.
Si raggiunge anzianità anche tenendo conto di periodi a tempo determinato e se c’e’soluzione di continuità, inoltre la anzianità si compone ora di 3 scaglioni (5 /15/20 anni).Una parte della quota variabile di retribuzione passa alla fissa (vantaggio pensionistico e non solo).
La carriera professionale viene suddivisa in incarichi gestionali e professionali, che possono raggiungere pari quote remunerative.
Aumenti delle voci variabili con raddoppiamento della indennità di servizio di guardia notturna ed aumento di circa 15% della remunerazione oraria di straordinario.I fondi vengono suddivisi in 3 unità: risultato, posizione e disagio, uniti per tutte le professioni, con clausole di garanzia che permettano alle aziende di usare il risultato per garantire la capienza del nuovo sistema di posizioni in modo che le nuove posizioni si finanziano con gli storici di risultato di ciascuna professione. Inserite inoltre norme sulle aggressioni nei confronti del personale medico.Il nuovo contratto introduce il concetto della conservazione della carriera pregressa (che non viene più eliminata alla interruzione del rapporto di lavoro) ed elimina le penalizzazioni per le donne lavoratrici in gravidanza relativamente alla retribuzione di risultato estendendo la possibilità di accedere al lavoro a tempo parziale.
La firma del contratto avviene in un momento particolarmente delicato per i dirigenti sanitari e tutto il SSN, caratterizzato da carenze di personale, insufficiente numero di specialisti, concorsi che vanno deserti, ed altre problematiche gravi necessitanti si processi rimediativi a breve e medio termine che vanno ben oltre la tematica contrattuale.
Un passaggio tuttavia doveroso e necessario per la tutela della dignità professionale di noi tutti operatori della dirigenza sanitaria impegnati di giorno e di notte e spesso in condizioni disagiate ad occuparci della salute dei cittadini.
Gli step successivi vanno ora affidati alle singole aziende con le contrattazioni integrative ed ad una auspicabile proficua collaborazione con il ministero della salute affinché le recenti aperture dimostrate nei confronti di medici di famiglia e pediatri possano essere estese ai medici ospedalieri in maniera solidale sia con il loro ruolo sempre più cruciale soprattutto su emergenza-urgenza ed alta specializzazione, sia con le esigenze rimodulative di tutto il sistema sanitario nazionale.