Zero cartelle sotto l’ombrellone. Nel periodo di Ferragosto, Agenzia delle entrate-Riscossione sospenderà l’invio degli atti destinati a migliaia di contribuenti della Basilicata, per ridurre al minimo i disagi in un periodo particolare dell’anno.
Dal 7 al 20 agosto l’Agenzia, guidata dal presidente Ernesto Maria Ruffini, ha disposto, d’intesa con gli operatori postali, il blocco della notifica di 4.623 atti che sarebbero altrimenti arrivati per posta, a cui aggiungere gli 816 previsti con posta elettronica certificata (pec), per un totale, in Basilicata, di circa 5.400 cartelle e avvisi che invece saranno “congelati”.
La notifica riprenderà dopo il periodo di sospensione che, ovviamente, non sarà e non potrà essere un blocco totale perché alcuni atti inderogabili (circa 160) dovranno essere, comunque, inviati.
Ma veniamo al dettaglio dei numeri. A Potenza e provincia saranno sospesi complessivamente 3.006 cartelle e avvisi, a Matera 2.433.
La Basilicata con 5.439 atti sospesi è al 17° posto nella speciale classifica regionale “zero-cartelle” (esclusa la Sicilia dove Agenzia delle entrate-Riscossione non opera), che vede al primo posto il Lazio con circa 110 mila atti sospesi e all’ultimo il Molise (1.639).
Tra le province, Potenza è al 46° posto subito dopo Foggia e Como, Matera al 61° mentre in testa troviamo Roma con 90.468 atti sospesi nelle due settimane di Ferragosto.
Premesso che Agenzia delle entrate ed Equitalia, sono due facce della stessa medaglia, stanno diffondendo queste notizie facendole passare come un atto di “magnanimità” nei confronti dei contribuenti nel periodo di ferragosto. Secondo me, si tratta di un’esca di quelle dove i “pesciolini” devono abboccare. Questo differimento, sempre secondo me, è stato escogitato sapendo che se mandavano gli avvisi in quel periodo, il portalettere o messo comunale, sarebbe tornato indietro lasciando un avviso al contribuente ed un avviso all’Agenzia con la scritta “ASSENTE ALL’INDIRIZZO INDICATO. Ma l’inganno maggiore sta nel fatto che le cartelle o gli avvisi di accertamento saranno inviati subito dopo le ferie e cioè quando la gente quando tornerà da quel minimo di relax (più di tanto in Basilicata non si può fare) si troverà senza soldi e con cartelle da pagare. A quel punto scatteranno le sanzioni, gli interessi, le ingiunzioni ecc….facendo “lievitare” le Entrate. Questo è un mio parere che scaturisce anche dal fatto che sia l’agenzia delle Entrate che il suo braccio “destro”, ai “piccoli contribuenti” – che rappresentano la massa su cui è più facile colpire – non regala nulla. I grossi contribuenti “patteggiano”. Quindi….
nino silecchia