Gli addetti alla raccolta rifiuti della Basilicata soffrono le gare assegnate sempre più al ribasso da parte degli Enti Locali. Di seguito la nota integrale.
Un settore ormai alla deriva, che viene bistrattato e abbandonato al declino più totale quello dei Servizi Ambientali, soprattutto in una Regione come la Basilicata che per anni non ha saputo progettare e proiettarsi nella costruzione di impianti per il compostaggio, la selezione e il riciclo dei materiali, ma che ne ha demandato la gestione ad Aziende private, che impongono i prezzi e non rispettano i lavoratori.
Eppure la vicina Avellino dovrebbe farci scuola di coraggio, visto che ha istituito un Azienda Provinciale dei rifiuti, che conta circa 590 dipendenti, 4 impianti (STIR-Tasferenza-selezione-compostaggio) e una discarica, azienda che ad oggi ha un bilancio solido e positivo.
Un Azienda Provinciale o addirittura Regionale risolverebbe in modo definitivo sia la bassa qualità dei servizi che il continuo e ingiustificato sfruttamento dei lavoratori, che vorremmo ricordare durante la pandemia hanno garantito l’igiene urbana a tutti noi, combattendo in alcuni casi a mani nude il Covid-19.
Unitamente al Segretario Regionale del Settore Ambientale della FIT-CISL di Basilicata, Capasso Francesco abbiamo stilato una proposta che nei prossimi giorni inoltreremo all’Assessore Regionale Latronico, cosi da dare un immediata risposta al continuo soffrire dei lavoratori, e una rivoluzione epocale alla raccolta rifiuti in Basilicata.