Nessun immobilismo per Sviluppo Basilicata né c’è rischio di interruzione dei Fondi di garanzia regionali che rimangono operativi. In relazione ad articoli apparsi recentemente sulla stampa, il Dipartimento Attività produttive precisa che dall’inizio dell’anno sono state complessivamente concesse garanzie per 5.241.000 euro a fronte di 8.043.000 euro di finanziamenti erogati dalle banche alle imprese. Solo il 1 agosto 2012 Sviluppo Basilicata, soggetto gestore dei Fondi di garanzia, ha deliberato ulteriori 5 garanzie per un importo complessivo garantito di 1.208.000 euro rispetto ai 1.500.000 euro di finanziamenti erogati alle imprese.
Ad oggi a Sviluppo Basilicata sono giunte 50 richieste, con un trend in costante crescita; ciò rappresenta un buon risultato, considerando che, dopo la sottoscrizione delle convenzioni da parte delle banche, i fondi sono effettivamente operativi da poco più di sei mesi. Quanto alle pratiche, sono stati rispettati i termini previsti dal regolamento e in molte circostanze i tempi di istruttoria sono stati dimezzati. Va detto che la durata dell’istruttoria dipende soprattutto dal tempo necessario per l’obbligatoria acquisizione d’ufficio del Durc e del Certificato Cciaa, prevista dall’art. 15 della Legge 183/2011 (la cosiddetta “decertificazione”).
Inoltre, in relazione alla paventata possibilità che in Basilicata possa ripetersi quanto sta accadendo nella Regione Molise (oltretutto ancora tutto in divenire), per rassicurare gli operatori economici, in particolar modo imprenditori, banche e Confidi, si precisa che le situazioni a cui si è fatto riferimento sono del tutto differenti e che quindi non vi è alcun rischio di interruzione della operatività dei due Fondi di garanzia della Regione Basilicata.
Come è facile verificare, motivo del ricorso da parte del Confidi contro l’affidamento diretto della gestione del Fondo Unico Anticrisi da parte della Regione Molise, è la ipotizzata mancata caratteristica di società “in house” di Finmolise Spa, elemento indispensabile per l’affidamento con procedure diverse. Per quanto riguarda Sviluppo Basilicata, non vi sono dubbi sulla sua qualità di società “in house” confermata anche dalla Commissione Europea con nota n.469974 del 20.07.2010.