“La mancata intesa tra Stato e Regioni sulla ripartizione dei fondi europei destinati allo sviluppo rurale (FEASR) non può essere una buona notizia, perché questo significa che verranno ritardati i bandi e le erogazioni fino a settembre, a danno degli agricoltori e dell’agricoltura italiana nel suo complesso. Spero vivamente che nei prossimi trenta giorni la proposta del governo e il successivo confronto con gli enti locali tenga conto di un principio generale che dovrebbe essere la bussola nel dirimere la questione: queste risorse, come ampiamente indicato dalle normative europee, servono ad appianare gli squilibri territoriali all’interno dei vari Stati. Peraltro, il commissario UE all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ha chiarito che in base ai regolamenti comunitari i criteri di ripartizione non variano per il periodo di transizione 2021-2022. Introdurre nuovi criteri ‘oggettivi’ rischia di ingarbugliare la situazione per un tempo indefinito e di penalizzare proprio quelle regioni, soprattutto del Meridione, che dovrebbero essere invece maggiormente sostenute, appunto, nello sviluppo rurale. In base ad alcuni calcoli la Basilicata, per esempio, rischia di perdere fino a 25 milioni di euro. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione al Ministro Patuanelli, affinché la proposta del governo non sia penalizzante per le regioni del Sud”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, nel commentare la mancata intesa durante la Conferenza Stato-Regioni di ieri 21 aprile sui criteri di ripartizione dei fondi Feasr 2021-2022. Il senatore ha presentato sul tema una interrogazione urgente al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1217612/index.html