Negli ultimi anni stiamo assistendo anche in Basilicata ad investimenti legati all’installazione di grandi impianti fotovoltaici a terra, che concorrono alla perdita generale di superficie agricola. Nel caso di Banzi e Palazzo San Gervasio, la Tecnosolar intenderebbe realizzare un megaimpianto su ben 250 ettari di suolo agricolo.
“È questa una notizia ancora non smentita dai comuni interessati, ai quali la locale Sezione Coldiretti di Palazzo ha inviato una missiva per chiedere delucidazioni, preoccupata del fatto che l’area interessata sembra quella dove maggiore è l’attività agricola e l’incidenza occupazionale e dove insiste un progetto di infrastrutturazione irrigua prevista dall’Ente Irrigazione; cosa alquanto incomprensibile, aggravata dal silenzio degli Enti Locali e della Regione” afferma il presidente della sezione Coldiretti di Palazzo San Gervasio Giovanni Giannone.
Questo fatto si aggiunge al fenomeno allarmante dell’utilizzo di terreni agricoli per la realizzazione di grandi impianti eolici e fotovoltaici, che finiscono per danneggiare l’esercizio dell’attività agricola stessa, oltre che la qualità del territorio.
Ciò accade un po’ dappertutto sul territorio regionale, seppur in maniera non omogenea.
Si tratta, per lo più, di impianti che hanno una potenza tale da dover impegnare ampie superfici agricole e che possono determinare impatti ambientali rilevanti, anche in virtù dei loro effetti cumulativi, come, ad esempio, la perdita di permeabilità del suolo, disequilibri idrogeologici, fenomeni alluvionali, di erosione e desertificazione.
La produzione di energia dal sole, come dalle altre fonti rinnovabili, deve avvenire nel rispetto di alcuni principi generali, quali, proprio, un ridotto consumo di suolo, il riutilizzo di aree già degradate da attività antropiche, come i siti industriali o contaminati, ed una progettazione legata alle specificità dell’area.
“Nell’autorizzare progetti localizzati in zone agricole caratterizzate da produzioni agro-alimentari di qualità e/o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, è necessario verificare che non compromettano o interferiscano negativamente con la valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, la tutela della biodiversità, del patrimonio culturale e del paesaggio rurale” ha affermato il Presidente Provinciale della Coldiretti di Potenza Teodoro Palermo.
La produzione di energia solare in agricoltura rappresenta, indiscutibilmente, una grande opportunità di impresa, che, inoltre, può contribuire in maniera significativa agli obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili. Ma si deve attribuire la dovuta importanza anche al mantenimento delle attività agricole e forestali, che sono elementi di una qualità territoriale ritenuta, oggi, indispensabile per molti scopi, dalla mitigazione ed adattamento al cambiamento climatico, alla tutela della biodiversità ed alla realizzazione di infrastrutture verdi, oltre che per motivi di carattere economico e sociale.
Non è un fotovoltaico! È un solare-termico ad altissimo impatto occupazionale positivo, rispettoso dell’ambiente e che da al territorio molto più di quello che prende .
Naturagrisrl srl (iscritta a Coldiretti)