“Fotovoltaico e Comunità Energetiche: opportunità di business sostenibili per terreni e coperture”. E’ il tema del convegno dedicato alle PMI e al business sostenibile e organizzato questa mattina a Matera, nella sala convegni di Alvino 1884 da RINA Prime Value Services.
Al tavolo Stefano Bisi, direttore Espansione, Antonio Braia. socio e ad Brecav S.r.l., Presidente Piccola Industria Confindustria Basilicata e Vice Presidente Confindustria Basilicata con delega alla Cultura, Matteo Zonca Bravi, Manager Prime Green Solutions e Alessio pinzone, Senior director Rina Prime Value Services.
L’evento è stato dedicato a tutte le imprese, aziende agricole e proprietari terrieri sul territorio che desiderano ridurre i costi energetici, l’impatto ambientale e valorizzare i terreni e/o le proprie coperture, contribuendo alla transizione energetica.
L’incontro ès tata l’occasione per condividere i benefici economici, ambientali e sociali dell’installazione di impianti fotovoltaici e della creazione di comunità energetiche, in un contesto in cui la transizione ecologica gioca un ruolo essenziale e strategico.
La transizione energetica ha bisogno di superfici per poter produrre energia green e rappresenta una grande opportunità per terreni industriali e agricoli, coperture industriali e aree industriali dismesse.
L’evento costituisce un momento di approfondimento sul tema delle Comunità Energetiche e sui modelli di business degli impianti fotovoltaici. Verranno presentati alcuni casi concreti su come valorizzare al meglio i propri tetti e terreni (agricoli ed industriali) al fine di comprendere come muoversi correttamente in questo settore riducendo inoltre la propria bolletta energetica.
“Una comunità energetica è un’associazione composta da enti pubblici locali, aziende, attività commerciali o cittadini privati, i quali scelgono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’autoconsumo attraverso un modello basato sulla condivisione. – precisa Piercarlo Rolando, amministratore delegato di RINA Prime Value Services – Si tratta dunque di una forma energetica collaborativa, incentrata su un sistema di scambio locale per favorire la gestione congiunta, lo sviluppo sostenibile e ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale. Le CER potranno contribuire, secondo le stime, con circa 17 GW di nuova potenza da rinnovabili entro il 2030. I costi energetici, soprattutto per le imprese italiane, stanno pesando sempre più e non possono più essere ignorati. I vantaggi di una CER sono notevoli, uno su tutti: autoconsumare l’energia prodotta da un impianto di produzione di energia rinnovabile (ovvero FER) significa avere elettricità gratis”.
“L’incremento nell’ultimo decennio delle richieste di pannelli fotovoltaici a livello internazionale ha ridotto il costo di acquisto per singolo kW di potenza installata, consentendo il rientro degli investimenti in tempi accettabili anche senza uso di incentivi. -afferma Francesco Medri, vice presidente RINA Prime Value Services – Rispetto ad altre tecnologie di produzione di energia da fonti rinnovabili, come le pale eoliche o generatori con biomassa/biogas, il fotovoltaico è rimasto ancora un asset sicuro su cui investire e avere ritorni interessanti per il semplice motivo che dipende da una risorsa illimitata e gratuita, il sole, presente ovunque nel mondo e con dati statistici ben consolidati e ciclici. Se gli asset su cui investire all’inizio erano grandi impianti a terra o su serra (oltre i 20 MW) che immettevano il 100% dell’energia prodotta in rete, oggi la tendenza si è spostata su impianti di medie dimensioni (1 MW mediamente) in copertura e su consumatori importanti di energia, che diventano parte attiva nella generazione locale decentralizzata. Si stima che 264 milioni di cittadini dell’Unione Europea si uniranno entro il 2050 al mercato dell’energia come prosumer (autoproduttore), generando fino al 45% dell’elettricità rinnovabile complessiva del sistema”.
La fotogallery del convegno (Foto www.SassiLive.it)