Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: “Di nuovo ritardi nel pagamento degli stipendi dei lavoratori Aias di Melfi”. Di seguito la nota integrale.
Questo mese gli operatori dell’AIAS di Melfi prenderanno lo stipendio con circa dodici giorni di ritardo. Lo comunica ufficiosamente la Direzione dell’AIAS di Melfi giustificando tale ritardo con una serie di scadenze di impegni finanziari improrogabili.
Le scriventi sono consapevoli delle difficoltà che il sistema sanitario sta attraversando e di come le aziende del sistema della riabilitazione faticano a tenere in piedi i servizi con tariffe ferme al 2009, ma è semplicemente inaccettabile che ogni volta il conto debbano pagarlo i lavoratori che svolgono un servizio delicato, rivolto alle fasce sociali più deboli.
E’ bene ricordare che questi lavoratori percepiscono retribuzioni notevolmente inferiori a quelle dei loro colleghi del pubblico e con un contratto di lavoro che non si applica da oltre 15 anni. Le Aias infatti, per il mancato adeguamento delle rette, non applicano il rinnovo contrattuale del novembre 2021 procurando ai propri dipendenti un danno economico non indifferente.
Nel frattempo vengono puntualmente garantiti i servizi, compreso il semiresidenziale che l’estate scorsa le aziende avevano minacciato di bloccare.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, pertanto, alla luce di questa incresciosa situazione, chiedono all’AIAS di Melfi di adempiere ad un suo preciso obbligo contrattuale e all’ASP di Potenza di accelerare i tempi di trasferimento alle aziende delle poste finanziarie già trasferite dalla Regione. All’Assessore Fanelli, infine, riconoscono l’impegno per ridurre drasticamente quella odiosa ed iniqua percentuale di compartecipazione chiesta alle famiglie degli utenti ( dal 15% al 3% che però ha pesato per oltre 5 anni sul groppone delle aziende come debito non esigibile), unitamente alle spese per il trasporto e per il Covid, ma, come abbiamo denunciato durante il presidio del 27 settembre scorso,la Regione e in forte ritardo nell’adeguamento le rette, che sono ferme al 2009 e nell’ approvare del sistema di accreditamento.
Le scriventi, pertanto, sono pronte a riprendere la lotta per far uscire il Sistema della Riabilitazione dallo stato di crisi in cui si dibatte da decenni.