Sandra Guglielmi di Fp Cgil, Giovanni Sarli di Cisl Fp e Pierluigi Di Fazio per Uil Fpl: “L’amministrazione comunale di Venosa ed il Segretario Generale calpestano le leggi ed il contratto nazionale di lavoro, ledendo diritti dei lavoratori”. Di seguito la nota integrale.
A parole, infatti, il sindaco ed il Segretario si dichiarano i paladini della regolarità dell’andamento della macchina amministrativa e della legittimità, ma nei comportamenti e nei fatti violano continuamente le leggi, in particolare l’articolo 40 comma 4 del decreto legislativo numero 165 del 2001, e le norme del contratto nazionale di lavoro degli enti locali del 21 Maggio 2018, che impongono all’amministrazione l’obbligo di dare applicazione al contratto decentrato integrativo sottoscritto il 24 maggio 2019. L’amministrazione e il Segretario Generale, nonostante una proclamazione di stato di agitazione nel mese di settembre scorso, continuano ad essere completamente sordi alle ripetute richieste delle organizzazioni Sindacali. Tra i tanti malesseri organizzativi e lavorativi con i quali i dipendenti da mesi sono costretti a fare i conti, si aggiungono la disapplicazione del contratto decentrato, il rifiuto a voler dare piena applicazione alle norme sulla conciliazione di vita e lavoro e una serie di veti sull’utilizzo del fondo per il salario accessorio. Trincerandosi dietro l’applicazione dell’articolo 33 della legge 58 del 2009, il cosiddetto decreto crescita, l’Amministrazione e il Segretario generale parlano di una intervenuta necessità di accantonamento in maniera prudenziale di somme per rispondere a quanto stabilito all’art. 33 del Decreto Legge 34 del 30/04/2019 convertito in legge n. 58 del 28/06/2019; tuttavia tale norma non solo non è immediatamente applicabile per i comuni in quanto lo sarà probabilmente dal 2020 ma, tra l’altro, essa andrà applicata solamente ad incremento del fondo in quanto il Dpcm in esame in queste ore conferma, in coerenza con il Dpcm pubblicato in GU il 4/11/2019 riguardante le Regioni, che «è fatto salvo il limite iniziale (cioè quello dell’anno 2016) qualora il personale in servizio sia inferiore al numero rilevato al 31.12.2018». L’ostinazione e l’insistenza a voler applicare, a discapito di qualunque parere e norma, direttive inapplicabili, che, in aggiunta, vengono interpretate in senso negativo e peggiorativo a discapito di quanto stabilisce la stessa normativa che si afferma di voler pedissequamente rispettare, lasciano trasparire l’unico intento vero, ovvero quello di negare i diritti dei lavoratori e tagliare il loro salario.
L’unilateralità con la quale al Comune di Venosa si continua ad agire, emerge con chiarezza nell’episodio dell’incontro convocato su richiesta delle OO.SS. sul confronto in merito ai criteri della perfomance: in seguito alla convocazione giunta 24 ore prime alle OO.SS, le sigle confederali territoriali hanno nell’immediatezza, per le vie brevi, espresso l’impossibilità a partecipare per impegni precedentemente assunti e fatto pervenire nota ufficiale di richiesta rinvio, non pervenuta, pare, per la ristrettezza dei tempi, in tempo utile. Nonostante l’assenza di tutti i rappresentanti territoriali, di cui si era a conoscenza, nonché di parte della rsu, l’incontro si è tenuto, palesando come Amministrazione e Segretario pensino di poter decidere autonomamente i soggetti sindacali con i quali interloquire.
Nei prossimi giorni Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl depositeranno in Tribunale la denuncia alla magistratura competente per comportamenti antisindacali e chiederanno nuovamente al Prefetto di Potenza di intervenire prima di intraprendere azioni di protesta ed astensioni dal lavoro a tutela dei sacrosanti diritti, continuamente violati e mortificati, dei dipendenti del comune di Venosa.