Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl proseguono azioni a tutela dei lavoratori Asm. Di seguito la nota integrale.
In questi giorni l’ASM (Azienda Sanitaria Locale di Matera) sta portando a compimento quanto deciso con la Delibera del Direttore Generale n. 77 del 12 febbraio 2019.
All’inizio di dicembre all’ASM è stato notificato la relazione relativa alla verifica ispettiva del MEF effettuata nei mesi di maggio e giugno 2018. La relazione evidenziava delle irregolarità relative alle progressioni economiche 2010 e 2016; in particolare, un presunto “irregolare trasferimento permanente di risorse dal Fondo “produttività” al Fondo “fasce” del personale dell’area di comparto, relativamente agli anni 2010 e 2016”.
A partire da gennaio sono state avviate interlocuzioni e confronti tra i vertici dell’ASM e le Organizzazioni Sindacali, al fine di elaborare un percorso condiviso, finalizzato a rispondere ai rilievi del MEF (entro 120 gg. dalla notifica della relazione) e scongiurare la possibilità che il personale dell’ASM subisse effetti economici negativi. Improvvisamente, nel corso del confronto con le Organizzazioni Sindacali, con la Delibera n. 77 del 12 febbraio 2019, il Direttore Generale dell’ASM ha disposto la sospensione del pagamento al personale delle somme relative alle progressioni economiche orizzontali 2010 e 2016. La sospensione del pagamento interessa circa la metà del personale e ha preso avvio con il pagamento dello stipendio di marzo. Da subito è stato proclamato lo stato di agitazione del personale, e si sono tenute assemblee in tutti gli Ospedali; il 20 marzo si è tenuto un sit-in davanti alla sede legale dell’ASM in via Montescaglioso.
In tutte queste settimane le Organizzazioni Sindacali hanno continuato a chiedere la revoca degli atti che prevedevano conseguenze economiche negative sui lavoratori e l’avvio di un serrato confronto con la parte pubblica finalizzato a trovare una soluzione che mettesse in sicurezza le progressioni economiche 2010 e 2016. La parte pubblica non ha ritenuto di tornare indietro sulle decisioni assunte il 12 febbraio e circa la metà dei lavoratori hanno percepito a marzo uno stipendio più leggero. Nell’intenzione di tutelare i lavoratori danneggiati economicamente, FP CGIL, CISL FP E UIL FPL il 26 marzo hanno riunito un tavolo tecnico con la partecipazione dei propri avvocati di fiducia. Valutati tutti gli aspetti legali della vicenda si è deciso di proseguire la vertenza ASM attraverso due forme di azione. I sindacati intendono presentare al Giudice del Lavoro un ricorso per il riconoscimento del comportamento antisindacale dell’ASM. E’ inaccettabile che la più grande amministrazione pubblica del territorio, nel corso di un confronto di merito con le Organizzazioni Sindacali, adotti unilateralmente atti lesivi dei diritti dei lavoratori. Le corrette relazioni sindacali, impostate al reciproco rispetto, costituiscono un valore fondamentale che FP CGIL, CISL FP E UIL FPL intendono tutelare nelle aule giudiziarie.
Parallelamente, saranno avviate le azioni di tutela individuale dei lavoratori vittime degli effetti economici negativi della Delibera n. 77. I lavoratori potranno avvalersi degli avvocati convenzionati con FP CGIL, CISL FP E UIL FPL per far valere i propri diritti individuali, attraverso la presentazione di ricorsi individuali al Giudice del Lavoro.
E’ veramente grave che i vertici dell’ASM non abbiamo accolto la richiesta dei sindacati di non applicare le trattenute sugli stipendi e che i lavoratori debbano adire un Giudice per tutelare i propri diritti. In tutte le interlocuzioni, formali ed informali, i sindacati hanno continuato a chiedere di non incidere sugli stipendi dei lavoratori fino a che non venisse definita nelle sedi opportune l’intera questione e la rigidità dei vertici dell’ASM determina oggi l’avvio di una nuova fase della vertenza. Nonostante ciò, FP CGIL, CISL FP E UIL FPL rimangono sempre disponibili a trovare soluzioni negoziali, anche con l’intervento del Prefetto e dell’Ente Regione – che sono già stati investiti formalmente della questione – sulla base di proposte concrete della parte pubblica e avendo come obiettivo la salvaguardia dei diritti dei lavoratori.