Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa: “Eipli da oggi anche senza direttore”. Di seguito la nota integrale.
Da oggi l’EIPLI è privo anche del direttore generale. Franca Favia, il cui mandato è stato prorogato dalla commissaria Antonella Gugliemetti il 2 febbraio scorso, che si è tanto impegnata per garantire all’Ente l’operatività amministrativa, da oggi è in pensione.
A nulla è valsa la procedura selettiva avviata lo scorso anno per individuare un direttore generale, perché a oggi, dopo una serie di ricorsi ed esclusioni, non se ne sa nulla. Per fortuna, prima di lasciare l’incarico, Favia ha messo in atto tutte le azioni necessarie a garantire il pagamento delle retribuzioni del mese di gennaio al personale e ad assoggettare a vincolo di impignorabilità le somme utili per consentire i pagamenti delle retribuzioni e le spese ordinarie fino al 30 giugno.
Ma ci chiediamo: quale futuro può avere un ente senza una guida, in liquidazione dal lontano 2011 e con un mare di debiti, e quali prospettive possono avere i suoi lavoratori che, ogni giorno, con spirito di abnegazione assicurano il servizio? L’avvicendarsi di commissari, di direttori e di governi nazionali e regionali non ha certo aiutato le sorti dell’EIPLI che, anche se è liquidazione, deve assicurare servizi importanti per il territorio lucano con la gestione di sette invasi. Nessuno dei politici e degli amministratori ha pensato che il primo atto da mettere a segno era proprio separare il processo di liquidazione dell’Ente, dalle attività e servizi da rendere, come normalmente avviene.
I lavoratori che rappresentiamo sono davvero encomiabili: è solo grazie ai loro sacrifici che è garantito il funzionamento delle dighe, per la maggior parte vetuste e da sottoporre a manutenzione, con ambienti di lavoro spesso al limite, in termini di sicurezza e salubrità. In più non si intravede alcuna prospettiva di crescita professionale, e, per alcuni, si prospetta un periodo ancora più incerto con un contratto in scadenza a breve, che non sappiamo chi potrà rinnovare. Per questi lavoratori chiediamo giustizia, perché abbiano il riconoscimento di tutti i diritti contrattuali e superino la precarietà.
Al nuovo Ministro, al prossimo commissario e al futuro direttore chiediamo una rapida soluzione che dia stabilità e sicurezza al personale. La norma, che ha consentito il rinnovo dei contratti a termine fino al 31 dicembre, non contempla altri rinvii. Bisogna intervenire subito e avviare un percorso che porti alla nuova società, o a qualsiasi altra soluzione organizzativa, per salvaguardare questi lavoratori e anche le comunità che usufruiscono dei servizi. Ci chiediamo il perché di tanta indifferenza per un bene di importanza primaria come l’acqua, che potrebbe garantire al nostro governo regionale un ruolo di centralità nella sua gestione.