FP Cgil Potenza: “Ancora nessun futuro per i lavoratori dell’EIPLI”. Di seguito la nota integrale.
Siamo agli sgoccioli del 2020 e con rammarico dobbiamo rilevare che nulla è avvenuto per stabilizzare i tanti lavoratori dell’EIPLI che da anni vivono di precarietà. L’EIPLI è un ente in liquidazione, quindi non può fare concorsi né assumere. Ma se così fosse, qualcuno deve spiegarci come questo ente, sempre in liquidazione, deve garantire la sicurezza e il funzionamento dei nostri impianti. Metteremo così a rischio l’erogazione della risorsa idrica nella nostra regione. Ma se l’ente, sempre in liquidazione come sottolineano alcuni amministratori, deve continuare ad erogare servizi, come farà senza una adeguata dotazione di risorse umane, visto che numerosi sono i pensionamenti? A questa domanda nessuno dà risposte, né i nostri politici nè gli amministratori, nè la Regione. Sembra che sia un problema irrilevante e di poco conto, del quale di deve occupare qualcun altro. Invece irrilevante non è. Senza risorse umane adeguate, ingegneri e operai che si occupano delle nostre dighe, a breve l’ente non potrà garantire il funzionamento e la sicurezza degli impianti a danno di cittadini, imprese ed agricoltori. Come FP Cgil lanciamo un grido di allarme e chiediamo a chi può dare risposte di intervenire con urgenza per risolvere la gravosa situazione.
Un ente in liquidazione smette di operare, ma l’EIPLI deve assicurare un servizio indispensabile. Senza personale i nostri invasi, già provati dal tempo e bisognosi di interventi manutentivi importanti, saranno a rischio e forse sarà minata la stessa continuità nell’erogazione idrica. In attesa che nasca la nuova società, troviamo un modo per affrontare le politiche del personale, stabilizzare i precari, assumere e valorizzare i lavoratori che da anni non possono accedere a progressioni di carriera.
Durante il lockdown e con l’attuale situazione di aggravamento della pandemia, gli uomini e le donne dell’EIPLI non si sono risparmiati, hanno raggiunto gli impianti e continuato a lavorare per assicurare un servizio pubblico resistendo a turni a volte insostenibili. Nessuno si è tirato indietro, recandosi in invasi allocati in zone di massima gravità e un livello di rischio alto come Genzano di L. Non sono eroi, ma lavoratori che credono in quello che fanno nonostante tutto e nonostante tutti, consapevoli dell’indispensabilità del servizio. Facciamo uno sforzo riconoscendo a queste persone la giusta dignità e il giusto compenso, chiediamo non solo il rinnovo dei contratti in scadenza, ma nuove assunzioni e un piano di valorizzazione del personale perché se, oggi, diamo per scontato che all’apertura dei rubinetti consegue l’erogazione dell’acqua, domani potremmo trovarci di fronte a una situazione diversa, proprio come è accaduto, qualche sera fa in molte zone della nostra città per un guasto agli impianti della Camastra.