Fp Cgil Potenza: Sentenza Consiglio di Stato sull’Ordinamento amministrativo della Giunta Regionale dà ragione alle nostre ripetute denunce. Restituita dignità a professionisti e professioniste che ogni giorno si spendono per la difesa della collettività. Di seguito la nota integrale.
La sentenza del Consiglio di Stato sull’ “Ordinamento amministrativo della Giunta Regionale” approvato dalla giunta Bardi dà ragione alle denunce più volte sollevate dalla Fp Cgil e rispetto alle quali avevamo chiesto alla Corte dei Conti di verificare le regolarità di tale riorganizzazione e, nel caso, di intervenire.
Un importante risultato nella lunga lotta degli avvocati dell’Avvocatura regionale, da tempo impegnati perché si delinei con chiarezza il loro peculiare status di professionisti e nel contempo dipendenti. Tale sentenza riconosce la piena indipendenza ed autonomia, nonché un trattamento economico adeguato, agli avvocati in ragione della funzione professionale svolta, pur se giuridicamente qualificati come lavoratori subordinati per via del rapporto di esclusività con l’Ente di appartenenza. È questo un ulteriore importante tassello nella lunga vicenda che ha visto l’Avvocatura della Regione Basilicata fare da “apripista” e modello per altre Avvocature regionali alle prese con simili problemi. Nel caso specifico la citata sentenza annulla il Regolamento regionale numero1 del 2021 nella parte in cui includeva anche l’Avvocatura tra gli Uffici Speciali della Presidenza, declassandola a struttura non dirigenziale, con un’ambigua sottomissione della stessa ad una struttura dirigenziale amministrativa che ne minava, nella sostanza, l’autonomia. In questa lotta la CGIL ha sempre sostenuto i professionisti, segnalando più volte le citate anomalie ed ambiguità.
Ancor prima, avevamo denunciato che le modifiche al regolamento “Ordinamento amministrativo della Giunta Regionale”, nel configurare l’ avvocatura tra gli “uffici speciali” che fanno direttamente capo al presidente della Giunta per il tramite del capo di Gabinetto, declassandola a struttura non dirigenziale incardinata in un ufficio amministrativo, nei fatti violavano autonomia ed indipendenza dell’ avvocatura, condizionata nella distribuzione del contenzioso ed esposta al continuo “ricatto” di rivolgersi all’esterno con molta facilità.
Già all’epoca denunciammo quel concentramento di poteri e funzioni presso il Gabinetto del Presidente in una strana commistione tra indirizzo politico e potere gestionale, confermando quelle buone ragioni che ci hanno indotto a segnalare l’intero regolamento, contenente l’Ordinamento amministrativo della Giunta, all’Ispettorato per la funzione pubblica e alla Corte dei Conti di Basilicata, alla quale chiedemmo di intervenire dando corso alle segnalazioni fatte. Dal regolamento emergeva infatti una concezione “assolutistica” , una pericolosa concentrazione di potere in capo al dipartimento della presidenza della giunta che minava il principio della separazione tra organo politico e organo amministrativo.
La sentenza è dunque il giusto risultato anche a seguito della battaglia portata avanti dalla Funzione pubblica della Cgil e rappresenta una vittoria per tutti i professioni e le professioniste che ogni giorno si spendono per la difesa della collettività, ai quali viene così definitivamente restituita la dignità e la competenza di cui erano stati privati, oltre a segnare il ritorno al rigore e al rispetto delle regole che rendono la macchina amministrativa efficace, efficiente e davvero al servizio del cittadino.