Sandra Guglielmi, Segreteria Fp Cgil Potenza: “Sottoscritta l’ipotesi di contratto del personale della ricerca, necessaria rinnovata attenzione al Crob nei fatti e non nei proclami”. Di seguito la nota integrale.
Dopo anni di battaglie che hanno visto la Fp Cgil in prima linea al fianco del personale della ricerca sanitaria e l’ottenimento di una norma che consente la stabilizzazione del personale precario della ricerca in seguito all’approvazione del Dl 51/2023 (Inps ed enti pubblici), e nel mentre stiamo sollecitando l’Irccs Crob alla pubblicazione dell’atto di ricognizione al fine di procedere, senza ulteriori e non necessarie rimodulazioni dei piani dei fabbisogni, alla stabilizzazione del personale della ricerca operante nel nostro Centro di riferimento oncologico, si è raggiunto un altro risultato importante con la sottoscrizione dell’ipotesi di contratto nazionale per il triennio 2019-2021. Precedentemente a questo personale impegnato nella ricerca sanitaria e nel suo supporto negli Irccs e negli Izs era dedicata solamente una sezione del Ccnl del comparto sanità.
Il nuovo contratto, in linea con quello del Comparto Sanità sottoscritto a novembre, realizza in maniera evidente l’obiettivo che ci eravamo prefissati di valorizzare in maniera concreta la professionalità di questo personale, definendo una struttura contrattuale che mantiene inalterata la specificità delle due figure professionali con un modello di incarichi e differenziali economici che consentono una diversa modalità di valorizzazione professionale e dell’esperienza acquisita, aumentando il valore economico stipendiale, e dando risposte più organiche e più funzionali alle attività di ricerca e ai ricercatori. Per il personale della ricerca si prevede un sistema di incarichi legato alla valorizzazione delle attività di ricerca, al ruolo all’interno delle equipe, al valore e all’importanza della ricerca. Con l’introduzione di un incarico di responsabile di ricerca, si determina, tra l’altro, un importante avvicinamento al ruolo dirigenziale. Per il personale del supporto, invece, viene sostanzialmente mantenuto sia il sistema di incarichi con la previsione di un ulteriore incarico di responsabile di funzione, sia la previsione di una progressione economica (7 differenziali stipendiali) come prevista per il comparto. Inoltre, viene introdotto un meccanismo per la determinazione delle risorse da destinare alla contrattazione decentrata per l’attribuzione degli incarichi, le progressioni economiche, la premialità, con la previsione di una quota sino a un massimo del 20% delle risorse previste dal comma 424 della legge 205/17 e dei finanziamenti destinati alla ricerca; vengono meglio specificate le risorse da destinare alla premialità; vengono valorizzati il dottorato di ricerca e le specialità nell’attribuzione degli incarichi. Risultati importanti anche per gli aspetti che riguardano i diritti e le indennità: viene sancita la piena esigibilità di quanto previsto in materia nel CCNL Nazionale del comparto Sanità; viene prevista la corresponsione dell’indennità di rischio radiologico e per il servizio di reperibilità; viene mantenuto ed esteso il sistema dei permessi per motivi di studio (specialità- dottorato-master); viene prevista la possibilità di utilizzare il congedo non retribuito per la formazione; vengono mantenute le specificità previste quali lo straordinario per il personale di supporto e la disponibilità dell’orario di lavoro per i ricercatori; vengono introdotte le indennità di rischio radiologico e di pronta disponibilità.
A beneficiare delle importanti novità in merito alla stabilizzazione presso l’Irccs Crob saranno 23 professionisti, 15 ricercatori e 8 unità di personale di supporto alla ricerca, che da anni, nonostante vivano nel precariato, rappresentano uno degli importanti pilastri del nostro Istituto di ricerca. Con l’istituzione della Piramide della Ricerca (legge 205/2017) applicata al personale precario storico della ricerca sanitaria, che si è rivelata un incubatore di lavoratori precari senza prospettive e un colabrodo di know-how pubblico, si era di fatto perpetuato l’abuso di contratti a termine di tali professionistiche dopo anni di co.co.co., borse di studio, partite Iva, avevano ottenuto un contratto a termine di 5+5 anni, che, nei fatti ha rappresentato un incentivo ad abbandonare la ricerca, nel tentativo di trovare altrove stabilità lavorativa.
Se a livello nazionale parliamo di perdite di personale pari a circa il 30%, al Crob di Rionero in questi anni è stato ben il 60% di questi ricercatori e personale di supporto a mollare la spugna, con le immaginabili conseguenze sulla ricerca sanitaria presso il nostro Irccs, in una inarrestabile emorragia che ora auspichiamo di tamponare definitivamente.
Non possiamo tralasciare, inoltre, che è in atto, presso il Crob il concorso per l’assunzione di ulteriori ricercatori, con la necessità di rafforzare la ricerca biomedica e sanitaria, di tipo clinico e traslazionale, del nostro Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, per raggiungere e consolidare la mission di integrazione tra assistenza e ricerca.
Stiamo vivendo un momento importante e delicato per questo personale e per la ricerca sanitaria in generale e non possiamo correre il rischio di perdere ulteriore tempo e opportunità a causa dei problemi che da tempo vive l’Irccs Crob, abbandonato a sé stesso da tempo.
Nei giorni scorsi abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale del comparto, della ricerca e della dirigenza, lanciando l’ennesimo grido di allarme su una struttura che merita un’attenzione diversa nei fatti e negli atti e non solo nelle parole e nei proclami.