Fp Cgil: “Carenze di organico negli enti locali al Sud, a rischio gli investimenti del Pnrr. Stabilizzare gli assunti per il Pnrr, una platea che in Basilicata coinvolge 119 lavoratori. Il superamento della precarietà nella pubblica amministrazione sia una priorità”. Di seguito la nota integrale.
Le carenze di organico degli enti locali al Sud mettono a rischio gli investimenti del Pnrr nei tempi previsti. A lanciare l’allarme è la Svimez nell’ultimo rapporto su Comuni e Pnrr, confermando le preoccupazioni più volte espresse dalla Fp Cgil. Nello studio, nello specifico, emerge come il 62% dei Comuni del Sud ha giudicato complessa la partecipazione ai bandi del Pnrr contro il 57% dei Comuni del Centro-Nord. La realizzazione di un’infrastruttura sociale al Sud richiede inoltre nove mesi in più rispetto alla media dei Comuni italiani. A determinare il dato, anche la composizione del personale negli enti locali: la percentuale di personale under 40 dei Comuni è solo del 4,8% nel Mezzogiorno (10,2% nel Centro-Nord); solo il 21,2% dei dipendenti comunali del Mezzogiorno è laureato (28,9% del Centro-Nord).
Per scongiurare il rischio di non realizzare gli investimenti del Pnrr nei tempi previsti, è necessario dare continuità alle azioni di rafforzamento e supporto delle amministrazioni comunali. Uno dei fronti su cui invece occorre intervenire è quello del rafforzamento degli organici, soprattutto per gli enti territoriali.
Come Fp Cgil riteniamo che l’assenza di personale pubblico specializzato e, in particolare, di alte professionalità da impiegare per la progettazione e l’attivazione degli investimenti del Pnrr sta impedendo una effettiva ed efficiente allocazione delle risorse messe a bando. Occorre procedere ad una stabilizzazione e valorizzazione professionale adeguata del personale assunto fino ad oggi per sostenere la progettazione e programmazione. Da qui l’emendamento proposto dalla Cgil al decreto del decreto legge del 24 febbraio 2023 sulle disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc) che, nell’ambito dell’attuazione degli interventi previsti dalla politica di coesione dell’Unione europea e nazionale per i cicli di programmazione 2014-2020 e 2021-2027 e del Pnrr, prevede la stabilizzazione del personale alla scadenza dei 24 mesi di servizio, previo colloquio all’esito della valutazione positiva dell’attività svolta. Una platea di lavoratori che in Basilicata si attesta alle 119 unità.
Allo stesso modo è necessario cogliere le risorse disponibili anche in relazione alla stabilizzazione degli assistenti sociali e in generale del personale assunto col fondo Coesione. Tali assunzioni sono in deroga ai vincoli di contenimento di spesa del personale, non intaccando, così, la capacità assunzionale dei piani dei fabbisogni e le risorse con cui finanziare tali assunzioni sono relative a due diversi fondi distribuiti ai Comuni, ovvero quota parte del fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, fondo strutturale soggetto a programmazione triennale, e quota parte del fondo di solidarietà comunale finalizzata al finanziamento e allo sviluppo dei servizi sociali comunali, anch’esso strutturale. Risorse ingenti su cui gli ambiti territoriali devono attivarsi con immediatezza.
Dal rapporto Svimez risulta evidente come superare la precarietà nella pubblica amministrazione debba essere una priorità dei governi regionali e come il rafforzamento del valore del lavoro pubblico sia un investimento per il Mezzogiorno e per l’intero Paese.