Francesco Iannielli è stato confermato segretario generale Filctem Cgil Potenza. L’elezione è avvenuta al congresso che si è svolto all’Hotel park di Potenza alla presenza del segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa. Nella sua relazione Iannielli ha auspicato “una straordinaria fase concertativa e progettuale che traghetti la Basilicata verso il dopo estrazioni, nella consapevolezza e nella speranza che l’enorme quantità di risorse economiche a disposizione nella fase attuale possa essere sapientemente utilizzata e indirizzata verso un futuro produttivo sostenibile sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista sociale e occupazionale”. Secondo Iannielli “la transizione dal fossile al rinnovabile è un risposta obbligata e non più rinviabile alle esigenze di un pianeta che necessita di politiche di contenimento delle emissioni climalteranti, assume per noi lucani una scommessa che non possiamo permetterci di perdere. Vorremmo poter parlare di alternative produttive di combustibili puliti, quali idrogeno, biocarburanti e biometano o anche di eolico, fotovoltaico, idroelettrico, di produzione di sistemi di accumulo, di mobilità sostenibile, di sviluppo di filiere produttive in Basilicata complementari ai processi di transizione e quanto altro possa assicurare alle future generazioni un mondo pulito e migliore sia dal punto di vista ambientale e della ecosostenibilità delle produzioni che dal punto di vista dello sviluppo occupazionale.
Pensiamo che la transizione energetica vada traguardata mettendo a sistema le risorse disponibili per creare nuova e buona occupazione in settori green – ha aggiunto il segretario – attraverso la formazione finalizzata alla conversione delle professionalità esistenti, in parte, e attraverso il finanziamento di sistemi di protezione occupazionale che possano rendere meno traumatica possibile l’espulsione di una parte degli attuali lavoratori impiegati nei processi produttivi. Pensiamo che il nostro già debole tessuto produttivo e occupazionale non possa permettersi di perdere ulteriori posti di lavoro”. Da qui la proposta della Filctem Cgil dell’istituzione di “un fondo per l’ambiente alimentato dalle multinazionali del petrolio, attraverso una nuova contrattazione. Un fondo che possa servire, alla fine delle estrazioni, alla bonifica in tempi celeri dei siti interessati, per evitare che la stessa ricada solo sulle spalle dello Stato, e quindi gravi solo sulle tasche dei cittadini, onde evitare che esaurita la risorsa restino solo macerie e veleni. Purtroppo, al di là del fatto che il confronto su questi temi con le parti sociali (sindacato e imprese) non è mai stato avviato dalla Regione Basilicata, al netto di proclami e buoni propositi anche contenuti all’interno di esempi virtuosi di contrattazione territoriale, come i protocolli di sito sottoscritti con Eni e Total che prevedono impegni delle compagnie petrolifere a finanziare e avviare progetti industriali alternativi, nulla di concreto è stato fatto, o se è stato fatto il sindacato non ne è a conoscenza”.
Sulla transizione energetica è intervenuto anche Angelo Summa, che ha rinnovato l’appello a “costruire soluzioni per favorire e accompagnare la transizione ecologica, a partire A partire dalla istituzione di un fondo regionale per la transizione ecologica, un Recovery Fund necessario per sostenere i salari, i settori produttivi così da salvaguardare l’occupazione e/o ammortizzare le conseguenze della perdita di posti di lavoro. Lo stesso fondo dovrebbe prevedere, inoltre, una dotazione finanziaria finalizzata a integrare la retribuzione della cassa integrazione e degli altri ammortizzatori sociali a copertura del 100% dello stipendio. Questa è una misura ancora più necessaria in questo periodo di crisi in cui si sta assistendo a un crollo repentino del potere di acquisto. Ma servono subito anche interventi urgenti a favore delle imprese: una misura di liquidità a copertura dei costi delle bollette di luce e gas per evitare il rischio di chiusura di molte attiva a causa delle difficoltà delle realtà imprenditoriali che si sono viste arrivare in questo mese bollette di energia e gas triplicate del 300% e provare a tamponare l’emorragia di posti di lavoro causata”.
Un cenno, infine, alla crisi di Acquedotto lucano, per la quale Iannielli si è detto “fiducioso. La Filctem – ha aggiunto – é pronti a sostenere, unitariamente con Femca e Uiltec, un progetto di risanamento e di rilancio che prevede circa 380 milioni di euro per investimenti già finanziati, nel quale crediamo fermamente, ma attendiamo la rivoluzione annunciata e non ancora concretizzata che, a nostro avviso, deve partire necessariamente dal rinnovamento del gruppo dirigente, che è stato il principale artefice e il maggiore responsabile dell’attuale disastro”.