L’occasione di Matera 2019 è davvero unica e Franco Vespe sottolinea la necessità di cogliere tutte le opportunità per favorire un rilancio cultural turistico di tutta la fascia ionica Tarantino-Metapontina. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Questa estate ha fatto discutere sui giornali locali la proposta dell’Avv. Russo di annettere Taranto alla regione Basilicata agganciandola al grande evento di Matera 2019. Proposta tutt’altro che bislacca che la stessa Matera avrebbe dovuto invece prendere in seria considerazione. La proposta dell’avvocato infatti, aldilà della fattibilità reale dal punto di vista amministrativo-istituzionale, si basa su di un ragionamento difficilmente confutabile, di rilancio cultural turistico di tutta la fascia ionica Tarantino-Metapontina che ha ospitato forse la più brillante civiltà umana mai esistita: la Magna Grecia! Ha senso questa operazione perché, agganciata all’evento di Matera CEC del 2019, gli potrebbe conferire un maggior peso specifico culturale evitando così che la città dei Sassi esaurisca i vantaggi di tale investitura nella mera moltiplicazione di Bed & Breakfast, ristoranti e pizzerie. Agli “operatori turistici” (quelli culturali …manco a parlarne sic!) che questa estate si sono autoconvocati per protestare contro i proditori scippi fatti ai danni della nostra città in favore di Potenza (operazione tipica dei mentecatti “sporchi, brutti e cattivi”di borgata! Non è così che si può inserire il potentino in questo evento!) ,preoccupati del calo dei flussi turistici nella nostra città, avevo speso per loro un buon consiglio. Invece di chiedere vantaggi organizzativi, logistici ed infrastrutturali utili al turismo (c’è bisogno anche di questi per carità!), avevo proposto loro di esigere dall’amministrazione comunale (attualmente totalmente latitante, ripiegata com’è in guerre di trincea per ri-posizionamenti personali di ruspanti e turbolenti consiglieri comunali ed affini) una certa vivacità culturale promuovendo coerenti ed organici eventi che attraessero in modo strutturato il turismo culturale nella nostra città. Gli stessi operatori avevano convenuto che quando a Matera si promuovono eventi, arrivano anche più “cittadini temporanei”. Avevo pertanto consigliato di trasformarsi a loro volta in promotori di eventi ed animatori culturali alfine di stimolare con progetti ad oltranza sia l’amministrazione che la Fondazione Matera 2019. Ma alla fine si sono persi per strada nelle brume di sterili petizioni all’indirizzo della casa comunale! Infine Gaetano Danzi e Angelo Palumbo lanciano, sempre quest’estate,l’idea di costituire una associazione culturale degna di particolare attenzione, coerente a loro insaputa con ciò che l’Avv. Russo o il Sen. Latronico proponevano per la costa ionica. Il loro appello ironico-provocatorio partiva dalla triste constatazione che Matera-CEC aveva portato alla nascita di tanti B&B e Pizzerie, ma nessuna nuova associazione culturale! Anzi! Gli stessi avamposti culturali esistenti sono stati ricacciati in un limbo periferico dall’ipertrofica offerta turistica. Pertanto la loro idea era quella di costituire una nuova associazione culturale. Ma non una qualsiasi! Il sogno di Gaetano, cultore di eventi culturali filosofico-scientifici, è quello di abbinare e combinare il sapere scientifico-tecnologico moderno con quello scientifico-filosofico classico che ebbe la sua culla proprio nella Magna Grecia. L’ho trovata una idea brillante che batteva perfettamente con quanto da me pervicacemente raccomandato: di creare un asse Matera-Metapontino intorno al quale sviluppare le attività di CEC-2019. E’ questa un’operazione di alto profilo storico-culturale perché si può recuperare la grandiosità e la ricchezza culturale, artistica e scientifica che la Magna Grecia seppe produrre, che non può che rafforzare ed essere complementare alla “spartana” cultura della “resilienza” che Matera, attraverso i suoi Sassi, ha saputo sviluppare. E’ una strategica operazione turistica perché la capacità di accoglienza del turismo di massa (del quale quello culturale è un sotto-insieme e non “altra cosa” come gli snob Stendhaliani del terzo millennio sono portati a pensare) del Metapontino può decongestionare Matera evitando che essa si trasformi in un’altra patria espropriata ai suoi abitanti come Venezia. E’ un asse cultural-turistico che, con un adeguato innervamento infrastrutturale, può concorrere a creare un polo turistico regionale che si ricongiunge in nobile concorrenza con quello della Valle dell’Itria pugliese.Proprio in vista di ciò l’asse ferroviario Matera-Ferrandina torna ad essere strategicoalfine di allargare il circuito turistico centrato su Matera fin nel cuore della nostra Basilicata. Possibile che quel testone di Pittella e dei suoi lacchè, materani o potentini che siano, non capiscono che quell’opera finisce per essere strategica soprattutto per Potenza e dintorni? Insomma caro Gaetano ed Angelo, dopo i noti (?) successimessicani, per tutte le ragioni sopra-elencate, sono finalmente in campo per ricostituire con voi la società dei Pitagorici. Mettiamoci subito a lavorare!
Franco Vespe