A Matera la “Pizza della cultura Matera 2019”, per sostenere la volata finale della raccolta firme per far si che l’arte della pizza diventi patrimonio immateriale Unesco.
“Con questo importante risultato abbiamo deciso una mobilitazione straordinaria nel week end per raccogliere le firme nei mercati di Campagna Amica o in eventi particolari lungo tutta la Penisola per raggiungere l’obiettivo di un milione di firme da presentare il 14 marzo a Parigi dove si incontrerà la Commissione internazionale per valutare l’ingresso nella Lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”, ha affermato il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata nonché membro di Giunta Nazionale dell’Organizzazione Piergiorgio Quarto.
Come festeggiare in Basilicata la decisione di candidare la pizza italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco? In maniera naturalmente unica. Infatti, presso il ristorante Il Casino del Diavolo a Matera, in occasione di una raccolta firme, la Coldiretti con il suo Presidente Quarto, e il titolare dell’esercizio Francesco Ritella, chiamato da tutti affettuosamente Francolino, ha presentato “La pizza della cultura per Matera 2019”, raffigurante il logo dell’evento.
Contestualmente centinaia di firme a sostegno della candidatura, nella volata finale, sono state raccolte in tutti i mercati di Campagna Amica della Regione, nonché nei punti vendita della rete.
La candidatura della pizza a patrimonio immateriale dell’umanità tutela un settore che vale 10 miliardi di euro ma soprattutto un simbolo dell’identità nazionale: queste le riflessioni poste dalla Coldiretti alla riunione della Commissione di valutazione nazionale per l’Unesco che ha confermato la candidatura dell’arte dei pizzaioli di Napoli come patrimonio dell’umanità.
Sono almeno 100 mila i lavoratori fissi nel settore della pizza ai quali – sottolinea la Coldiretti – se ne aggiungono altri 50 mila nel fine settimana, secondo i dati dell’Accademia Pizzaioli. Non è un caso che oggi il 39 per cento degli italiani ritiene che la pizza sia il simbolo culinario dell’Italia secondo un sondaggio del sito www.coldiretti.it e che la pizza sia la parola italiana più conosciuta all’estero con l’8 per cento, seguita dal cappuccino (7 per cento), dagli spaghetti (7 per cento) e dall’espresso (6 per cento), secondo un sondaggio online della Società Dante Alighieri.
Ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 5 milioni di pizze per un totale di un miliardo e mezzo all’anno anche se – sottolinea la Coldiretti – i maggiori “mangiatori” sono diventati gli Stati Uniti che fanno registrare il record mondiale dei consumi con una media di 13 chili per persona all’anno, quasi il doppio di quella degli italiani che si collocano al secondo posto con una media di 7,6 chili a testa. Una domanda che – spiega la Coldiretti – nelle circa 63mila pizzerie e locali per l’asporto, taglio e trasporto a domicilio dà lavoro complessivamente ad oltre 150mila persone.
L’arte dei pizzaiuoli napoletani – riferisce la Coldiretti – sarebbe il settimo “tesoro” italiano ad essere iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. E non è un caso – conclude la Coldiretti – che proprio ad Expo il 25 giugno 2015 l’Italia ha conquistato il record mondiale ufficiale di lunghezza della pizza di 1595,45 metri che è stato iscritto Guinness World Records.
Un pò misera e asciutta questa pizza matera 2019! Meglio una 4 stagioni!