Fsi-Usae di Basilicata ha inviato una lettera al presidente della Giunta Regionale di Basilicata, ll’Assessore all’Ambiente Territorio ed Energia e l Direttore Generale Ambiente Territorio ed Energia per chiedere la verifica della legittimità degli atti del direttore generale dell’Arbap Antonio Tisci. Di seguto la nota integrale
Oggetto: Verifica legittimità atti del d.g. Arpab.
Appena tre giorni fa, con una PEC indirizzata al Presidente della Giunta Bardi ed alla Direzione Generale dell’ Ambiente del Territorio e dell’Energia, la FSI-USAE ha sollecitato un parere in merito alla legittimità degli atti adottati dal Direttore Generale dell’Arpab Antonio Tisci, rispetto alla probabile mancata conformità a quanto stabilito dagli articoli 15 e 26 della Legge Regionale n. 1 del 20 gennaio 2020 recante il “Riordino della disciplina dell’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente della Basilicata” relativamente alle attività di controllo e vigilanza sull’Agenzia spettanti agli organi regionali.
Con la Deliberazione D.G. n. 7 del 27/01/2022, il Direttore Generale dell’ARPAB, modificando parzialmente la deliberazione n. 39/2021 adottata solo lo scorso mese di marzo, ha di fatto posto in essere le ennesime azioni ritorsive nei confronti di alcuni dipendenti che, nel mese di novembre, avevano semplicemente espresso il proprio voto nell’assemblea generale dei lavoratori in maniera non gradita dallo stesso direttore generale.
Nella predetta deliberazione, inoltre, il Direttore Generale ha compiuto un’ulteriore violazione di legge adottando, presumibilmente per reazione, comportamenti pregiudizievoli nei confronti di alcune lavoratrici che hanno attivato dinanzi alla Consigliera di Parità la procedura mirante ad ottenere la cessazione delle azioni discriminatorie, comportamenti pregiudizievoli espressamente vietati dal Codice delle pari opportunità di cui al D.Lgs. 11 aprile 2006 n. 198 e successive modificazioni ed integrazioni.
Per quanto detto innanzi si rivolge istanza alle SS.VV. affinché, per quanto di competenza, si pongano in essere azione idonee ad ottenere la cessazione dei detti comportamenti palesemente illegittimi.