Il disegno del Ministro Franceschini secondo cui l’ENIT andrebbe accorpata all’ICE o agli istituti di cultura non può trovarci d’accordo e rischia di inficiare ogni impegno degli operatori turistici dell’intera Basilicata proiettati verso la promozione di pacchetti del turismo culturale che, partendo da Matera, coinvolgano tutte le altre risorse storico-monumentali, artistiche e ambientali, dai castelli federiciani, alle are archeologiche del Metapontino e di Grumentum, sino ai Parchi nazionali e regionali. E’ quanto afferma la Confesercenti rilanciando la posizione di Assoturismo. Nello specifico – si legge nella nota – nel caso di incorporazione con l’ICE, desta preoccupazione il fatto che si pensi che importare emozioni, stati d’animo, voglia di cultura e bisogno di relax possa avere gli stessi percorsi promo-commerciali dell’esportazione di scarpe, lavatrici, o qualsiasi altro manufatto. Secondo Assoturismo le due cose non sono affatto accostabili: si tratta, infatti, di usare messaggi diversi, con interlocutori differenti e diversamente interessati, in tempi disuguali, su mercati spesso diversificati, utilizzando slogan e strumenti comunicativi differenziati che susciteranno emozioni e fattori di spinta verso il Bel Paese per il turismo, mentre per le merci dovranno prevedere impostazioni tendenti ad esaltare il prodotto. Emozionale il primo, materiale il secondo.
In quanto poi agli istituti di cultura, gli scopi per cui sono stati istituiti sono ben altri.
In questa strategia – afferma Prospero Cassino, presidente Confesercenti Potenza – si inserisce la XXV edizione di Ecotur Nature Tourist Workshop, la borsa internazionale del turismo natura che Confesercenti dedica all’incrocio fra domanda e offerta nel campo del turismo natura, che si apre domani a Lanciano con in vetrina il meglio dell’offerta lucana di settore. Noi puntiamo molto su tre fattori che sono di grande appeal per la Basilicata per entrare nei circuiti nazionali ed esteri : cultura, ambiente e buona cucina. Nell’anno di Expo 2015 la nostra borsa sarà il primo vero banco di prova per il turismo perché l’agroalimentare, storico alleato del turismo natura, sarà il motore dell’Esposizione universale, ed alla sua conclusione inizierà l’Anno santo promosso da papa Francesco, dando smalto a quel turismo culturale e religioso che sta crescendo in termini considerevoli proprio in quell’Italia minore e nascosta, come testimoniano i fedeli ai nostri santuari, che è la spina dorsale del nostro turismo verdeblu.
Secondo noi la sfida di ENIT è proprio quella di rivitalizzare una stagionalità attualmente in crisi, eppure così importante per intere province italiane, non certo quella di promozionare Venezia o Firenze, oppure Milano nel periodo dell’Expo o Roma nell’anno del Giubileo; turismi che si vendono da soli. ENIT, qualunque sia la sua struttura va riorganizzato, finanziato consistentemente, valorizzando le professionalità di coloro che hanno fatto grande esperienza anche nelle sedi estere, vera risorsa della struttura.
Assoturismo invita, dunque, ad un ripensamento riguardo i progetti di fusione dell’Ente ed esorta il Governo a decidere per un’ENIT che sia un ombrello aperto su tutti i territori e su tutte le imprese.”