Alla vigilia del G7 dei Ministri Finanziari che saranno a Bari e a Matera aver scelto la parola d’ordine “Confini” per l’assemblea 2017 di Reteimprese Italia rafforza il nostro impegno a proiettare le pmi pugliesi e lucane ed in generale del Sud verso i mercati mondiali: lo afferma Rosa Gentile, componente dell’esecutivo nazionale di Confartigianato. L’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese – aggiunge – è uno degli elementi chiave del rilancio della competitività del nostro Paese, soprattutto in un momento di particolare crisi come quello che sta attraversando l’Italia. Le istituzioni pubbliche e le associazioni imprenditoriali sono quindi impegnate tutte insieme in questo percorso di avvicinamento delle imprese direttamente sui loro territori, per aiutarle e supportarle a crescere sui mercati esteri. Si tratta di qualificare le relazioni tra tutti i soggetti, pubblici e privati, che operano nell’internazionalizzazione per l’integrazione ed il coordinamento degli interventi e l’uso razionale delle risorse disponibili.. Come Associazione e sistema delle piccole imprese – continua la dirigente di Confartigianato – dobbiamo mettere tuttavia in evidenza la necessità di focalizzare maggiormente l’attenzione sulla piccola dimensione di impresa. Occorre che le procedure, i finanziamenti, i bandi, la stessa fase di ideazione delle azioni, il tutto sia “a taglia” e “a misura” di piccola impresa. E che non si continui nell’attribuire un privilegio di fatto per le grandi imprese e i grandi gruppi. È vero infatti che queste ultime sono state storicamente le pioniere dell’export, ma l’obiettivo ora è consentire l’internazionalizzazione del sistema-Paese, che come tutti sanno, è principalmente composto da piccole e piccolissime imprese.
E alla vigilia del G7 finanziario – continua – non possiamo evitare di porci alcune domande: perché un imprenditore italiano dovrebbe sentirsi anche europeo? Perché dovremmo essere orgogliosi di far parte dell’Unione europea? Cosa fa l’Europa per noi imprenditori, per aiutarci a competere nel mondo, per migliorare la nostra attività? Dov’è l’Europa delle e per le imprese ? Ecco, sono queste le domande rimaste senza risposta. E, non avendo risposte, finiamo per rinchiuderci in noi stessi, sentiamo la necessità di difenderci con i confini e con i muri. Sono invece tante le questioni su cui c’è bisogno di decisioni politiche. I problemi in cui si dibattono i piccoli imprenditori italiani e per i quali servono decisioni politiche riguardano il peso del fisco, la difficoltà di avere credito e di tenere il passo con il cambiamento dei mercati, il timore per l’instabilità e l’insicurezza in relazione ai flussi migratori.
Per Gentile la tappa di Matera è una grande opportunità da cogliere, l’occasione per sottolineare quanto sia importante e strategico volgere le azioni e gli sguardi delle imprese e delle Istituzioni della nostra Città, della nostra Regione e del nostro Paese verso i mercati esteri. Occorre, pertanto, per le piccole e piccolissime imprese, per le reti territoriali, una forte azione di accompagnamento sui mercati esteri. Servono azioni mirate alla loro tipologia ed alla loro dimensione, servono format progettuali studiati appositamente per loro. Servono format progettuali studiati appositamente per loro. Servono azioni per promuovere l’aggregazione e le reti di imprese. Servono azioni formative per aiutarle a costruire un progetto di internazionalizzazione a medio lungo termine. Servono attività promozionali mirate che partendo dal territorio accompagnino le imprese sui mercati esteri. Ed in questo senso le istituzioni pubbliche e le associazioni sul territorio, che sono gli interpreti dei loro bisogni, sono chiamate a svolgere un ruolo veramente strategico. Il quadro generale è però molto complesso ed emerge con forza la necessità di operare affinché le politiche di promozione ed internazionalizzazione tengano maggiormente in considerazione le esigenze delle imprese piccole e micro. Parliamo ovviamente sempre di micro, piccole e medie imprese: le MPMI che incarnano all’estero il “Made in Italy”, vantando la quota più rilevante nelle produzioni in cui è maggiormente esaltata la tradizione nazionale, anche se il loro ruolo sui mercati esteri è spesso sottostimato sia quanto al contributo all’export nazionale, sia per quanto riguarda la crescita dei processi produttivi all’interno delle stesse imprese.
Mag 10