GAL Pollino: “Ci sono i numeri per l’avvio del Distretto del Cibo Pollino”. Di seguito la nota integrale.
Un distretto che interessa due regioni, Calabria e Basilicata, tre province, Potenza Matera e Cosenza, unico distretto che ha un area quanto tutto il Parco Nazionale del Pollino, 67 aziende , 15 delle quali hanno un prodotto lordo vendibile superiore ai 5 milioni di euro, un territorio che ha circa 140 mila abitanti, un rapporta azienda- lavoratori dipendenti, pari a circa 1000 unità. Questi i numeri per l’avvio del Distretto del Cibo del Pollino una ipotesi di investimento imprenditoriale innovativo che si vuole creare attraverso il GAL Pollino versante calabro e il GAL Cittadella del Sapere versante lucano con al centro, il Parco del Pollino, per costruire un sodalizio tra i soggetti istituzionali e del mondo associativo ma, soprattutto gli operatori economici i veri protagonisti, in questo segmento di interregionalità. La prima volta che si mette in campo questo sistema per dare vita all’istituzione dei distretti del cibo e sostenere quindi, i sistemi produttivi agricoli e agroalimentari locali valorizzando le aree rurali calabresi. Diverse le filiere individuate dalla platea di imprenditori: Filiera lattiero casearia, vitivinicola, carni/salumi,dei prodotti da forno,cerealicola, frutti minori e frutta in guscio,del fagiolo e della lenticchia, olivicola,dell’outdoore laFiliera della ospitalità diffusa ed extralberghiera.Queste le tematiche scelte per formulare la proposta di riconoscimento del distretto.Importante e fondamentale il ruolo tecnico che ha svolto il GAL Pollino in questa operazione di abilitazioneal sistema produttivo interregionale di green economy. Ora spetta alla Regione Calabria riconoscerlo per poi partecipare ai bandi del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. E nella sala giunta del comune di Castrovillari, alla presenza dei sindaci interessati, del mondo associativo e di quello imprenditoriale privato, si è tenuta l’assemblea del Comitato promotore del Distretto del Cibo Pollino. Presenti il Dott. Francesco Arcidiacono, Direttore GAL Pollino; l’Avv. Domenico Lo Polito – Presidente GAL Pollino; l’On. Domenico Pappaterra – Presidente Ente Parco Nazionale del Pollino e il Dott. Nicola Di Gerio, Ass. Attività Produttive Comune di Castrovillari. Assente per impegni sopraggiunti, l’Arch. Gaetano Mitidieri – Direttore GAL Cittadella del Sapere;che ha già avuto non solo il riconoscimento ma anche la partecipazione ai bandi del MIPAF per quanto riguarda i distretti in particolare il distretto lagonegrese e fa parte come territorio in questa nuova proposta. I distretti in agricoltura, lo ricordiamo, nascono come strumento di politica economica finalizzati ad organizzare e sostenere i sistemi produttivi agricoli e agroalimentari locali e promuovere lo sviluppo delle comunità delle aree rurali, la cui identità storica e culturale diventa tratto distintivo ed elemento da valorizzare, unitamente allo specifico paniere di prodotti tipici e a denominazione. “ Gli elementi, per costituire il Distretto del Cibo del Pollino, ci sono tutti per poter perseguire questa strada e non farsi sfuggire questa sfida per intercettare opportunità di crescita,ha sottolineato nel suo intervento il direttore del GAL Pollino, il dott. Francesco Arcidiacono. “Un territorio che non aspettava altro che potersi confrontare su una regione fisica che è quella che viene coperta da un areale ampio quanto tutto Parco Nazionale del Pollino. Si chiude un periodo di lavoro che è durato 6 mesi, appassionato ma partecipato, che ci porta oggi ad offrire i risultati in una forma tale da poter sperare in un riconoscimento pieno da parte della Regione Calabria come area distrettuale”. Gli ha fatto eco il presidente del GAL Pollino, l’avv. Domenico Lo Polito. “ Ci auguriamo che questo lavoro trovi il conforto di chi lo dovrà valutare e soprattutto in tempi brevi. Abbiamo messo in campo un bel progetto di sviluppo del territorio per quanto riguarda il settore dell’agro alimentare e in modo particolare, le specificità. Riteniamo che il lavoro sia degno di approvazione, non è un fatto automatico ma alla luce di quelle che sono anche le indicazioni, noi siamo gli unici che abbiamo coinvolto la Regione Basilicata e più province all’interno dello stesso progetto. Il primo step dovrà essere l’approvazione poi il decollo di questo distretto del cibo dipende da noi. Questa volta non possiamo perdere questa opportunità. A noi, ha concluso il presidente del GAL Pollino, Lo Polito, la sfida per garantire la realizzabilità del progetto che porta con se opportunità di sviluppo, opportunità di lavoro e crescita reddituale”.“ Possiamo parlare di avvio ufficiale, ha sottolineato il presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, ora c’è tutta la fase della candidatura ma io dico che tra le proposte che arriveranno sul tavolo della Giunta Regionale della Calabria, credo che questa è una delle proposte più forti per il suo carattere di interregionalità; perché si è realizzato un mix straordinario tra le Istituzioni, Comuni e Parchi, ma c’è dentro tanto associazionismo e soprattutto tanti imprenditori , quelli che in questi anni hanno creduto molto su due assi strategici di questo nostro territorio: l’agroalimentare di qualità e la filiera del turismo sostenibile. Tutte queste cose le considero ingredienti fondamentali per la buona riuscita del progetto. Un merito finale voglio darlo al GAL Pollino che ancora una volta come ha fatto in passato, ha saputo mettere in campo un lavoro eccellente”. “Siamo arrivati alla conclusione di un percorso. Noi, ha sottolineato il Dott. Nicola Di Gerio, Ass. Attività Produttive Comune di Castrovillari, abbiamo creduto sin dall’inizio in questo progetto, ma gli imprenditori sono i veri protagonisti. Il nostro progetto è pieno di contenuti. Sicuramente ci sono le risorse per quanto riguarda il PNRR, ci sono dei fondi implementari che si aggiungono ai fondi del Ministero delle Politiche Agricole. Noi ci auspichiamo che per questo territorio il progetto possa aggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati affinchè possiamo creare indotti economici ed occupazionali soprattutto nel settore agricolo”.