Gal Start 2020: Pisticci, Pais ca va, crianz ca truov” (Paese che vai, modi di fare che trovi). Di seguito la scheda di promozione territoriale di Pisticci, centro della provincia di Matera e frazione Marconia.
La città di Pisticci è la più popolosa di tutto il Gal Start 2020 ed anche la sua storia è la più ricca e significativa di eventi e cambiamenti.
I primi insediamenti in territorio di Pisticci risalgono al X secolo a.C., ad opera degli Enotri, e sono testimoniati da diverse necropoli.
Successivamente l’area venne colonizzata dai Greci e Pisticci divenne un importante centro del territorio di Metaponto. Tra il V e il IV secolo a.C. vi visse e operò il cosiddetto Pittore di Pisticci, primo ceramografo italiota ad aver adottato in Magna Grecia la produzione di vasi a figure rosse.
Sotto la dominazione romana diventò un importante centro agricolo e fino ai giorni nostri ha sempre mantenuto questa sua vocazione e l’agricoltura rappresenta ancora oggi la fonte principale del reddito locale.
Le case agricole di Pisticci
Già nel Seicento l’abitato contava circa 5000 abitanti[ e comprendeva numerosi rioni nei sobborghi. Nel 1656 Pisticci fu risparmiata dalla peste che imperversava nel Regno di Napoli e che aveva fatto strage nei paesi vicini; molti videro in San Rocco il salvatore della città e per essere stati risparmiati dalla peste, i pisticcesi lo proclamarono patrono. Ancora oggi per questo santo si nutre una profonda venerazione ed ogni anno, nei giorni di ferragosto (16 e 17 agosto) vi sono in suo onore solenni festeggiamenti.
LA PROCESSIONE IN ONORE DI SAN ROCCO NEGLI ANNI 60
La descrizione dell’archeologo professore Dinu Adamasteanu
“…file di case sul lato verso il Basento, file di case legate tra loro come i vagoni di un treno che correva in un’ampia curva …“, questa la descrizione di Pisticci vista dall’alto dall’archeologo Prof. Dinu Adamesteanu nei suoi voli di studio sul paese. Esso è uno dei più antichi e ridenti della Basilicata: il suo etimo e’ fatto derivare da “pistoicos” (radice greca Pistos – oicos) (casa fedele), dal medievale “pesticius” o dall’antico francese “pestiz” (terreno pascolativo). Centro agricolo ed industriale, sorge su rilievi argillosi (364 m. s.m.) fessurati dai “calanchi”, erosi e modellati dall’acqua in forme caratteristiche.
La fragilità geologica e le infiltrazioni di acqua provocano spesso frane e smottamenti e la stabilità del paese è stata sempre precaria, nonostante le continue opere di contenimento. Nel passato una frana gigantesca distrusse case e vite umane nella contrada Casalnuovo; più recentemente, nel 1976, un fenomeno simile, interessante il rione Croci, ha determinato il trasferimento di parte della popolazione nella frazione di Marconia.
Il territorio di circa 23.000 Ha è compreso tra le vallate del Basento e del Cavone, fiumi a regime torrentizio e si affaccia a sud sullo Jonio. I suoi 18.076 abitanti sono distribuiti nel centro storico, nelle popolose frazioni di Marconia e Pisticci Scalo e nelle borgate (Casinello, Tinchi, Centro Agricolo) che si susseguono dalla collina verso il mare.
Una città che si racconta attraverso le persone, i luoghi, gli oggetti, le sue specie floro – faunistiche, fino all’ultima e più anonima delle stradine, perché quell’anonimato quasi insignificante, per dirla con Pasolini, va difeso strenuamente come si fa con un’opera d’arte e di pregio. In quell’anonimato è racchiuso il valore più autentico della comunità. “Basta insegnare, da ora si apprende, dalle persone e dalle cose”, come dice Carlo Infante, intellettuale italiano e creatore di Urban Experience, evento-walk-show che ha coinvolto tantissimi intellettuali, scrittori giornalisti attori e narratori, in occasione della candidatura di Matera a capitale europea della cultura. Anche Pisticci, come sostiene Infante, detta le regole del nuovo sistema dell’apprendimento esaltando il ruolo interattivo del territorio e le storie di una città che da oggi ha iniziato a parlare con un linguaggio diverso. La visione di Infante è acuta, le sinapsi frenetiche: nel suo percorso magico riesce a scovare un senso recondito nel profumo del pane, un valore inestimabile in un peperone, mentre una foto di cent’anni fa, scattata da nonno Caruso, un pioniere della fotografia a Pisticci, diventa un selfie. E la bottega di un barbiere, un luogo di racconti. Parlano i muri, le case ristrutturate con gusto e quelle cadenti, che pure raccontano un’altra storia, parlano i falchi grillai che affollano generosi i cieli del centro storico, le rondini narrano di un altro paesaggio sonoro, con ignari narratori di brandelli di storia irripetibile, contenuti nella pancia di una comunità che, da oggi, leva il cerume e rade via la ruggine, mettendo in condivisione le sue esperienze, le diverse culture, le differenti età e svariati livelli di formazione e di sapienza, dietro la prospettiva di costruire un futuro possibile.
Si prova a riscoprire la meraviglia di certi luoghi un po’ dismessi dal punto di vista emotivo”, facendo una narrazione territoriale in cui si vuole connettere i luoghi e le persone attraverso un processo di interazione con la comunità di riferimento. Le esplorazioni diventano poi attività di animazione socio-culturale alimentando un processo di conoscenza di tutto l’ecosistema territoriale che potrà contribuire a migliorare la qualità della vita in questi luoghi”.
Si prova a tirar fuori le storie nascoste della città a cavallo fra memoria storica e futuro possibile, fra sostenibilità e paesaggio. Senza nascondere le storie oscure, le black stories, quelle ad esempio connesse all’impatto di questo territorio con la modernità e l’industria chimica e tutta la storia della Valbasento che ha portato occupazione e sviluppo in una prima fase, ma anche inquinamento e morte dovuta a tante vicende di sostanze concerogene o di scorie di amianto e di malattie connesse al suo impiego e gestione.
MARCONIA, LA CITTA’ FRAZIONE
Marconia è la principale frazione del comune di Pisticci in provincia di Matera e conta 8 781 abitanti.
Di fatto rappresenta l’abitato nuovo del comune di Pisticci, per via della sua posizione pianeggiante.
E’ sorta sulla provinciale Pisticci-Mare e si stacca sul vialone (Viale Ontario) che introduce nella cittadina e immette direttamente nella piazza principale, Piazza Elettra, in onore della figlia (e della nave) di Guglielmo Marconi. La “Prima Pietra” di piazza Elettra fu posata il 18 giugno 1938. Nella piazza si evidenzia la tipica architettura fascista della frazione: lo stile razionalistico novecentesco, senza ornamenti se non i simboli del regime, e gli edifici tipici: la torre littoria, la chiesa e il porticato intorno alla piazza; il tutto progettato rispettando la regola delle proporzioni auree
PIAZZA ELETTRA A MARCONIA DI PISTICCI
La maggior parte della popolazione attualmente residente a Marconia ha vissuto la prima parte della propria vita a Pisticci per poi trasferirsi nella frazione. Il legame con il centro storico del suo comune è mantenuto quindi ancora saldo dagli abitanti. Marconia è sede della delegazione comunale di Pisticci. Pietro Virzi, nella sua analisi dei luoghi di confino, arriva a definire “concettuale” l’idea proto-urbanistica di come Piazza Elettra e Marconia avrebbero dovuto svilupparsi.
Marconia nasce come colonia confinaria fascista nel 1938 nella località Bosco Salice con il nome di Villaggio Marconi in onore dello scienziato italiano. Vi risiedevano dissidenti politici costretti ai lavori forzati e incaricati di lavori di bonifica idraulico-forestale e sistemazioni dei terreni inizialmente paludosi e insalubri nella piana metapontina, come ben descritto da Giuseppe Coniglio e Pietro Virzi nelle recenti ricostruzioni storiche.
AMARO LUCANO: UNA STORIA ITALIANA, ANZI LUCANA
Il 2019 ha presentato al resto del mondo la nostra Matera, capitale della cultura. Ancora oggi, che son passati più di due anni, file di turisti seguono le loro guide in un tripudio di ombrellini per non perdersi. Perché alcuni mesi fa la città dei Sassi è stata palcoscenico di “No time no die”, l’ultimo film di James Bond che l’ha messa sottosopra, con inseguimenti in auto, stridio di freni, sgommate sulle strade inondate di coca – cola e abitanti e negozianti tappati all’interno delle loro case ed esercizi. Ora che la buriana è passata e Matera ha ripreso la sua vita, silenziosa e slow, la città ritrova le sue radici. Una terra dalla personalità forte che seduce, intriga e incatena. Un tempo terra di emigrazione, ora vede crescere stabilmente i suoi abitanti, sommando chi è immigrato e chi ritorna. Ma ci sono storie di chi non si è mai mosso e che ha fatto del legame con il territorio la ragione d’essere della propria attività e famiglia. La storia dell’amaro lucano è una storia come questa ed in questo contesto, a Pisticci Scalo – pochi km da Matera, ha aperto Essenza Lucano, uno spazio espositivo interattivo e multimediale in cui si racconta, in maniera trasversale e tangibile attraverso oggetti, immagini e video, la storia della Famiglia Vena – creatrice dell’Amaro Lucano – di un antico saper fare e di un prezioso territorio. Un percorso evocativo fatto di 5 differenti capitoli, che prendono forma in 5 differenti aree tematiche: Lucania, Lucano, Amaro, Storia e Pacchiana, dedicate a esplorare gli ingredienti vincenti della storia di una famiglia lucana che, partita dalla produzione di un liquore nato dalla più profonda tradizione locale, è diventata una delle più importanti aziende nazionali nel settore degli spirits, del celebre liquore e della sua terra d’origine, la Lucania.
ESSENZA LUCANO 1894: UN’ESPERIENZA SLOWTRIP
E’ la storia di un amaro e della sua Lucania. L’amaro lucano nasce a Pisticci nel 1984 dalla passione erboristica del suo creatore, il pasticciere Pasquale Vena. Un’essenza di più di 30 erbe aromatiche che ormai è famosa in tutto il mondo.
Dalla sensazione di antichi torchi in noce in movimento fino a nuove sperimentazioni erboristiche, culturali e sensoriali.