Sulla polemica scaturita tra Confapi Matera e Comune di Matera rispetto alla gara relativa alla piattaforma informatica multiservizi, l’associazione che tutela le piccole e medie imprese ha convocato una conferenza stampa per fare chiarezza e smentire a sua volta la replica diffusa dal Comune di Matera dopo la denuncia inviata a mezzo stampa dall’Associazione materana.
Ad illustrare la cronologia dei fatti contestati il direttore di Confapi Matera Franco Stella, il presidente di Confapi Matera Enzo Acito e il presidente della sezione Unimatica di Confapi Matera, l’imprenditore Lino Donvito.
Il Comune di Matera aggiudica una gara che l’ANAC aveva dichiarato illegittima. Confapi aveva segnalato l’anomalia e l’Autorità Anticorruzione le aveva dato ragione.
Il Comune di Matera ha aggiudicato la gara sulla piattaforma informatica multiservizi nonostante una delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione che ha ritenuto il bando illegittimo su segnalazione di Confapi.
Meno di due mesi fa, infatti, l’Associazione, dopo ripetute lettere all’Amministrazione, era stata costretta a segnalare all’ANAC le irregolarità di un bando di gara che, violando la par condicio tra i concorrenti, limitava la concorrenza e la libera partecipazione attraverso la richiesta di requisiti molto specifici ed escludendo i “titoli equivalenti”.
La gestione di tale bando che violava i più elementari principi di trasparenza, legalità ed imparzialità, era stata affidata alla centrale di committenza ASMEL società consortile a r.l. A seguito dell’esposto di Confapi Matera l’Autorità presieduta da Raffaele Cantone – con la delibera n. 32 del 30.4.2015 – aveva escluso che ASMEL potesse essere legittimata ad espletare attività di intermediazione negli appalti pubblici, cioè non poteva fungere da centrale di committenza.
Conseguentemente, concludeva la delibera dell’Autorità Anticorruzione, le gare poste in essere da ASMEL sono prive del presupposto di legittimazione.
Ciononostante, con verbale del 5.6.2015 il Comune di Matera ha aggiudicato l’appalto di cui all’oggetto, contravvenendo alle indicazioni dell’Autorità e affidandosi, per tali procedure, ad ASMEL.
Per questo motivo Confapi ha chiesto nuovamente l’intervento dell’ANAC al fine di garantire l’adozione di procedure rispettose della legalità, della trasparenza e della par condicio tra i concorrenti.
Infatti, la segnalazione precedente si fondava proprio sul mancato rispetto del Codice degli Appalti, individuando le illegittimità del bando che avrebbero dovuto comportare la sospensione della procedura in atto, a prescindere dal mancato riconoscimento di ASMEL come soggetto legittimato ad espletare la gara di evidenza pubblica.
Con una nota il Comune di Matera aveva smentito queste dichiarazioni diffuse da Confapi Matera. Di seguito il testo integrale. “Non corrispondono al vero le notizie diffuse da Confapi in un comunicato stampa. Infatti il Comune di Matera, in relazione alla gara sulla piattaforma informatica multiservizi, non ha ancora proceduto ad alcuna aggiudicazione. L’Asmel, l’Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli enti locali, infatti, ha solo prodotto il verbale di aggiudicazione provvisoria che, come è noto, non ha alcun valore formale ai fini della aggiudicazione della gara. Si segnala, inoltre, che l’Autorità anticorruzione (Anac) non ha mai ritenuto illegittimo il bando di gara nemmeno dietro la segnalazione della Confapi, evidentemente ritenuta non degna di alcuna considerazione o risposta.
L’Anac, piuttosto, ha semplicemente espresso un parere (non vincolante dal punto di vista giuridico) sulla legittimità o meno di Asmel ad espletare attività di intermediazione negli acquisti pubblici, ma non ha mai fatto riferimento alla gara del Comune di Matera. Proprio in considerazione di questo parere, il dirigente del Comune di Matera, il segretario generale Antonio Fasanella, in autotutela, ha deciso di non aggiudicare questa gara né in via provvisoria e, ovviamente, né in via definitiva in attesa della sentenza del Tar del Lazio attesa per il prossimo 17 giugno. Sentenza, si ribadisce, che non riguarda la gara del Comune di Matera ma l’operato di Asmel. A tal proposito, infine, si segnala che il Tar Campania, con sentenza 822/2015 ha già espresso legittimità sull’operato di Asmel.
In mattinata ecco le dichiarazioni rilasciate da Stella, Acito e Donvito.
Franco Stella: “Siamo qui da 37 anni per tutelare gli interessi legittimi degli imprenditori associati. Questa vicenda nasce il 25 marzo 2015 quando l’Amministrazione comunale indice un bando di gara relativa alla piattaforma informatica multiservizi. La Confapi su richiesta di alcuni imprenditori associati ha posto dei quesiti legittimi con una lettera inviata al dirigente del Comune di Matera Antonio Fasanella e siamo rimasti in attesa di riscontro per definire anche un incontro in cui discutere le modifiche al bando richieste dai nostri imprenditori per favorire la partecipazione allargata dell’universo imprenditoriale. Abbiamo tentato di avere un dialogo con il Comune ma non abbiamo ricevuto risposta. L’Asmel ha quindi individuato il soggetto che si è aggiudicato il bando, composta da un’ATI e oggi veniamo a conoscenza che questo soggetto è l’unico ad aver partecipato a questo bando. E’ evidente che qualcosa non è andato per il verso giusto. Si tratta di un’aggiudicazione provvisoria che si tramuterà evidentemente in aggiudicazione definitiva se non avessimo denunciato questa vicenda agli organi di stampa. Questa vicenda ci ha lasciati basiti. Ci ha sorpreso l’atteggiamento di strafottenza, di tracotanza da parte del Comune nei confronti di un’associazione impegnata per difendere i diritti delle imprese associate. Se questo è il sistema democratico che adotta il Comune di Matera sono preoccupato. La nostra rimostranza era legittima ma da parte del Comune solo un silenzio assordante. Noi con la nostra iniziativa non volevamo assolutamente mettere in difficoltà l’Amministrazione Comunale ma soltanto tutelare gli interessi legittimi delle imprese che operano sul territorio”.
Enzo Acito, presidente di Confapi Matera, spiega i dettagli tecnici di questa vicenda: “Abbiamo contestato questo bando con due pec, del 25 e del 26 marzo 2015. Con queste note abbiamo denunciato che nel bando mancavano i requisiti di par condicio per favorire la massima partecipazione. Stiamo parlando di un bando di 520 mila euro che prevede forniture e servizi. Tra le forniture si chiedeva di predisporre un sistema antivirus con un firewall di una marca specifica e di fornire una figura professionale che avesse frequentato un corso di specializzazione su questa marca specifica. Stiamo parlando di una macchina di 600 euro. Nel bando erano previste tre macchine di questa marca specifica. Quindi una cifra di 1800 euro ha condizionato un bando di 520 mila euro. Noi chiedevamo all’Amministrazione comunale di modificare il bando nella dicitura riferita al firewall di una marca specifica aggiungendo la dicitura “o equivalente”, in modo da favorire la più ampia partecipazione delle imprese. Precisiamo che questa non è una battaglia contro l’impresa che ha partecipato al bando e che ha già ricevuto l’aggiudicazione provvisoria ma è una battaglia contro un metodo che riteniamo sbagliato perchè non garantisce trasparenza e par condicio. Un’altra anomalia da noi riscontrata nel bando riguarda la richiesta di “agganciare” il portale del Comune di Matera a quello della Regione Basilicata. Una richiesta che di fatto impediva alle aziende di partecipare a questo bando perchè nessuno conosce le specifiche tecniche del portale regionale. Il Comune sostiene che l’Anac non ha dato una risposta a Confapi Matera. Noi vogliamo solo ricordare che la consegna delle offerte è stata fissata il 4 maggio scorso. L’apertura delle offerte presentate è avvenuta l’11 maggio mentre la pubblicazione della graduatoria è stata fissata al 19 maggio. In realtà il 30 aprile scorso l’Anac ha dichiato che l’Asmel non è un soggetto giuridico legittimato a svolgere la funzione di società di committenza. Su questo problema si esprimerà il Tar il 17 giugno prossimo. Precisiamo inoltre che con una pec l’Asmel ha informato Confapi il 5 giugno scorso che è l’appalto era stato aggiudicato in via provvisoria. Ecco che siamo di fronte ad una responsabilità patrimoniale del Comune di Matera. Se l’Amministrazione avesse sospeso la gara non si correrebbe oggi il rischio di un danno erariale nei confronti dell’impresa che ha già ricevuto l’assegnazione provvisoria dei lavori. Le risposte del Comune sono nebulose. In pratica l’Amministrazione ha voluto sviare rispetto alle nostre richieste iniziali che erano molto semplici, inserire la dicitura “o equivalente” per favorire la più ampia partecipazione al bando in riferimento alla macchina antivirus per la quale era richiesta una marca specifica e inserire la dicitura di “comprovata esperienza” nella parte in cui si chiedeva una figura profesionale che avesse frequentato un corso di due mesi su questa macchina. Con la nostra denuncia – conclude Acito – abbiamo evitato che si formalizzasse l’assegnazione definitiva grazie alla determina che il dirigente era pronto a pubblicare a distanza di 30 giorni (tempo richiesto per verificare i requisti dell’azienda che si è aggiudicata i lavori ndr) a seguito del verbale di presa d’attto della commissione di esperti che ha valutato l’offerta presentata. Solo grazie al nostro intervento il Comune di Matera ha sospeso l’aggiudicazione provvisoria. Adesso attendiamo l’esito del ricorso al Tar che dovrà decidere se Asmel è considerato un soggetto legittimo per questo bando di gara e solo allora si potrà entrare nel merito del bando per capire se saranno recepite o meno le nostre osservazioni”.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa presso Confapi Matera (foto www.SassiLive.it)
E quindi, forse è il caso che per farsi spiegare come si indice una gara di appalto, dall’Avv. Buccico ci vada Adduce e non de Ruggieri!