Al 4 febbraio scorso su 19.452 registrati in Basilicata a Garanzia Giovani sono stati 12.380 le unità “prese in carco” dai Centri per l’Impiego, pari al 63,6%, in perfetta media nazionale (63,3%). E’ quanto rileva la Uil di Basilicata che ha elaborato, in chiave regionale, i dati dell’ultimo rapporto del programma “Garanzia Giovani”, aggiornato al 4 febbraio 2016. Il primo dato da cogliere per la Uil è che nonostante un tasso di disoccupazione giovanile al 38%, con punte del 50% nel Sud, su una platea potenziale di beneficiari di azioni pari a2,4 milioni, sono 955 mila i giovani che si sono registrati al programma (il 39,9% della potenziale platea).
Quanto alla spesa secondo le misure previste dal Programma, nell’esperienza specifica lucana, i tirocini hanno assorbito quasi la metà (il 47,7%, a fronte di una media nazionale del 21,4%) del fondo complessivo (17.207.70 euro); a seguire la formazione (15,7%), l’accoglienza-orientamento (11,6%), il servizio civile (6,9%), l’accompagnamento al lavoro (5,8%), l’autoimpiego e autoimprenditorialità (4,1%), bonus occupazione (3,6%), la mobilità trans nazionale e regionale (2,9%) e fanalino di coda l’apprendistato con appena l’1,7% (media nazionale del 3,2%).
L’idea di fondo del Programma Garanzia Giovani – sottolinea la nota della Uil – è condivisibilissima, ma le azioni messe in campo dal Governo non hanno, ancora, portato i risultati sperati. Per questo la UIL auspica un deciso cambio di passo per la continuazione del programma con adeguati finanziamenti volti a riqualificare, soprattutto, i Servizi per l’impiego.
Così come ha rilevato la Corte dei Conti Europea in un recente rapporto, sembra mancare una valutazione qualitativa delle offerte fatte ai ragazzi a partire da quale sbocco al lavoro hanno prodotto le esperienze lavorative e/o di tirocinio. È necessario, alla luce del dato che vede proprio i Tirocini in testa alle offerte fatte ai ragazzi, mettere in campo un attento monitoraggio sugli esiti di queste esperienze per valutarne gli sbocchi lavorativi e, soprattutto, se vi sono stati palesi abusi.
Inoltre, come rilevato sempre dalla Corte di Conti Europea, è fondamentale per la buona riuscita di Garanzia Giovani, che a monte vi siano servizi per l’impiego efficienti ed efficaci e che vi sia il reale coinvolgimento del mondo delle imprese e della scuola.
Purtroppo questa scelta non sembra quella messa in campo, fino ad oggi, dal Governo Italiano.
La spesa e gli investimenti in tema di politiche attive e di potenziamento della rete dei servizi per l’impiego – continua la nota cella Uil – resta insufficiente e, assolutamente, sottodimensionata rispetto alle funzioni che vengono assegnate.
Basti pensare – conclude con preoccupazione, la nota Uil – che le recenti riforme del Lavoro (Jobs Act) impegnano con forza i Centri per l’impiego pubblici a seguire milioni di disoccupati, relazionarsi con centinaia di migliaia di imprese, seguire i ragazzi di Garanzia Giovani, chi sta in Cassa integrazione e coloro che potranno accedere ai programmi contro la povertà.
Il tutto senza investimenti in risorse umane (sono solo 8.000 gli operatori in campo) e con strumenti non adeguati in relazione ai vecchi e nuovi compiti assegnati.
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Tra i punti deboli nell’esperienza di attuazione nel 2015 del Programma Garanzia Giovani nelle regioni del Sud c’è sicuramente la misura sull’apprendistato: con poco meno di 10milioni di euro complessivi (su una dotazione totale di 320milioni) e persino nemmeno un euro previsto in Calabria si è potuto fare molto poco. E’ il commento diRosa Gentile, vice presidente nazionale Confartigianato con delega al Mezzogiorno che cita alcuni dati: i finanziamenti destinati all’apprendistato per Garanza Giovani al Sud hanno toccato il livello più alto in Puglia con il 4,2%, in Abruzzo il 3,2%, in Molise il 2%, in Basilicata l’1,7%, in Campania l’1,6%. Invece il modello più significativo in Italia viene dalla provincia autonoma di Trento con il 26%.
L’obiettivo che ci siamo posti attraverso il protocollo firmato lo scorso anno dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e dal Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti di ridurre la distanza che separa i giovani e la scuola dal mondo del lavoro e offrire alle nuove generazioni concrete occasioni di conoscenza della realtà imprenditoriale artigiana e opportunità di formazione in azienda – aggiunge Gentile – richiede ben altre risorse finanziarie da parte di Ministero e Regioni del Sud.
Nel ricordare che il Protocollo d’intesa è finalizzato a individuare azioni che favoriscano l’incontro fra i giovani e le imprese artigiane per sviluppare la cultura dell’autoimprenditorialità, si evidenzia che per raggiungere questi obiettivi, Confartigianato ha realizzato il portalewww.valorizzati.it, che orienta i giovani sulle opportunità occupazionali di centinaia di attività artigiane, dai mestieri tradizionali e a quelli più innovativi.Destinatari principali del portale sono i giovani e gli studenti che suwww.valorizzati.it troveranno informazioni utili a scoprire le caratteristiche dell’artigianato e potranno conoscere le scuole e i percorsi formativi che preparano ad entrare nel mondo del lavoro, sia come dipendente sia come imprenditore, e a costruirsi un futuro nei settori che rappresentano l’eccellenza del made in Italy.
Il portale www.valorizzati.it, grazie ad un motore di ricerca, connette le scuole e gli istituti professionali operanti in tutta Italia con le rispettive attività artigiane e con le imprese socie di Confartigianato presso le quali gli studenti possono svolgere attività formativa. E’ inoltre possibile conoscere le numerose iniziative che le Associazioni di Confartigianato promuovono sul territorio con le scuole di ogni ordine e grado.
Con questo strumento, Confartigianato intende offrire ai ragazzi e alle loro famiglie una ‘bussola’ per intraprendere un percorso formativo e concrete opportunità di esperienze in azienda, attraverso stage, tirocinio, apprendistato.
“Noi continuiamo a sostenere – dice Gentile – che bisogna utilizzare l’opportunità del Piano nazionale Garanzia per i Giovani per definire un sistema di orientamento e di sostegno al lavoro che, al pari degli altri Paesi europei, offra ai giovani un percorso di continuità e coerenza tra istruzione, formazione, esperienze on the job e inserimento lavorativo con contratto di apprendistato. A questo proposito, l’apprendistato è lo strumento fondamentale per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e per trasmettere le competenze tipiche delle attività che hanno fatto grande il made in Italy nel mondo. L’Italia deve investire su questo contratto che coniuga il sapere e il saper fare, e che ha formato generazioni di lavoratori ma è stato anche la ‘palestra’ per migliaia di giovani che hanno creato a loro volta un’impresa”.
Confartigianato crede che l’artigianato possa rappresentare il futuro del lavoro per i giovani che scommettono sulle proprie abilità, per chi vuole realizzare un sogno, dare vita ad un’idea, per i ragazzi che credono che le conoscenze teoriche apprese sui banchi di scuola possono andare d’accordo con le competenze pratiche imparate in un’azienda. Confartigianato è al loro fianco, per sostenere e accompagnare tutti coloro che hanno talento e passione, che credono in loro stessi e nelle proprie capacità e vogliono mettersi alla prova.