“È estremamente preoccupante il disastroso crollo del lavoro giovanile sul quale non ha inciso lo stimolo del Programma Garanzia Giovani che, sulla base degli ultimi monitoraggi, è fortemente deludente. Bisogna rafforzare ogni impegno per scongiurare un totale fallimento”. E’ il commento del segretario regionale della Uil della Basilicata Carmine Vaccaro che aggiunge: “proprio per correre ai ripari abbiamo avviato da ieri una serie di incontri rivolti a tutti i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Questi appuntamenti avranno ad oggetto: Garanzia Giovani e delucidazioni sui moduli successivi; Orientamento/ personal branding e tecniche di redazione del Curriculum Vitae; Ricerca attiva del lavoro e come affrontare una selezione. L’iniziativa è rivolta a tutti coloro che già hanno aderito al programma “Garanzia Giovani” tramite il nostro sportello, e l’invito è rivolto a tutti coloro i quali sono interessati al programma. Inoltre, per la UIL, l’idea degli incontri formativi sorge per far si che i Centri per l’ Impiego siano messi in condizione di gestire al meglio il programma Europeo Garanzia Giovani.
Vaccaro evidenzia che le segreterie regionali di CGIL, CISL e UIL Basilicata riconoscendo i limiti del Programma Garanzia Giovani hanno unitariamente elaborato un documento rivolto ad integrare e meglio modulare il programma attuativo regionale.
Il documento, che partendo dalla ridotta dotazione finanziaria (poco meno di 18 milioni di euro) e dalla necessità di concentrare le risorse su alcune azioni mettendo in campo interventi di sistema sulle politiche occupazionali, si sostanzia in 5 punti fondamentali:
diversificare lo strumento di sostegno in funzione dell’età e del percorso formativo dei beneficiari; integrare eventuali sostegni economici ai giovani sia per incentivare l’assunzione a tempo indeterminato che forme di auto impiego, dentro una più generale politica per l’occupazione; utilizzare il programma come occasione di riforma della legge 33/2003 e strumento per la valorizzazione del ruolo strategico dei centri per l’impiego attraverso il rafforzamento della presenza territoriale ed il potenziamento qualitativo e quantitativo del relativo personale; istituire una Struttura di missione compartecipata (Regione-parti sociali) con funzione di indirizzo rispetto all’ Osservatorio per il Mercato del Lavoro, da rendere effettivamente operativo; attribuire alle OO.SS. di un ruolo informativo e di primo orientamento attraverso le proprie strutture di patronato, di assistenza fiscale, di animazione territoriale.
Per Vaccaro “come abbiamo sostenuto con le nostre proposte di emendamenti alla manovra finanziaria regionale occorre ben altro per far ripartire l’occupazione nella nostra regione e nel Paese. Quanto ai dati nel suo complesso, per la Uil la prevedibilità dei dati Istat sul peggioramento della non occupazione era nell’aria. Ma questa volta non si tratta solo dell’invasività dell’implacabile crisi, ma anche del risultato dell’effetto annuncio, già da qualche mese, del nuovo contratto a tutele crescenti e delle forti incentivazioni di cui beneficeranno i datori di lavoro”. Per il sindacato è “come se il mercato del lavoro si fosse fermato in attesa di poter utilizzare più convenienti strumenti di ingresso. Un’eventuale ripresina occupazionale sarebbe, quindi, solo un recupero di lavoro perso”.
GARANZIA GIOVANI: GIOVANI CD, NON LASCIAMO SOLA LA UIL
“Non lasciamo da sola la Uil nel titanico impegno ad evitare il fallimento del Programma Garanzia Giovani che, pur non rappresentando lo strumento più efficace di contrasto alla disoccupazione dei ragazzi, specie diplomati e laureati, può dare alcune risposte parziali e temporanee”. A sostenerlo è Maurizio Tauro, delegato provinciale di Potenza dei Giovani di Centro Democratico.
“Ci sono due elementi da non sottovalutare: il primo – aggiunge – riguarda i circa 18 milioni di euro a disposizione della Regione, sia pure vincolati a spese di cosiddetto “accompagnamento”, servizi e personale pubblico, da non sprecare e il secondo che alcune migliaia di giovani lucani si sono registrati riavvicinandosi ai Centri per l’Impiego di cui in precedenza non avevano fiducia. Non è un mistero che il dato ufficiale sulla disoccupazione giovanile è basso semplicemente perché i ragazzi rinunciano ad iscriversi al sistema pubblico di collocamento, magari – continua Tauro – preferendo il ricorso alle Agenzie interinali e private. Per questo non va delusa la nuova fiducia dimostrata, altrimenti l’allontanamento dei Centri per l’Impiego e con essa nello Stato e nelle istituzioni (e nella poitica) diventerebbe irrecuperabile tanto più che studi, indagini, rapporti confermano come la “conoscenza personale” continui a rappresentare il canale più efficace per trovare lavoro. Sapevamo dall’inizio dei limiti dei Cpi innanzitutto per i servizi di informazione, orientamento e consulenza e dunque fa benissimo il sindacato ad incontrare direttamente i giovani. Penso che anche le organizzazioni giovanili dei partiti, i Forum dei Giovani presenti sul territorio possono e debbano svolgere un ruolo importante. Purtroppo – afferma il delegato dei Giovani di CD – a remare contro ci sono i recenti provvedimenti del Governo Renzo: il bonus occupazionale va coordinato con le novità normative previste dal Jobs act e dalla legge di Stabilità. In alcuni casi contrattuali diventa un pasticcio per i titolari di aziende districarsi tra i diversi provvedimenti mentre bisogna insistere per integrare i sostegni economici ai giovani sia per incentivare l’assunzione a tempo indeterminato che forme di auto impiego e voltare pagina nella formazione professionale inutile. Infine, il piano Garanzia Giovani rappresenta, in sé, il banco di prova dell’efficacia di impatto delle politiche italiane di employability in termini di machting tra domanda ed offerta di lavoro; e, nel coinvolgimento sinergico di Centri pubblici per l’impiego ed Agenzie private del lavoro, l’antesignana sperimentazione dell’Agenzia Nazionale per l’occupazione in previsione nel Jobs Act”.