“Con questa crisi energetica, molto più grave di quella degli anni ’70, si sta purtroppo materializzano lo spettro della cosiddetta ‘stagflazione’: Pil e sviluppo economico fermi, con inflazione alle stelle e, come logica conseguenza, tanta disoccupazione e famiglie in affanno. Anche il governo dei migliori arranca, offrendo soluzioni di corto respiro”. Ad affermarlo in una nota è Angelo Raffaele Margiotta segretario generale della Confederazione autonoma Confsal.
“La questione gas – continua Margiotta – mette a nudo l’immobilismo della banca centrale e una comunità europea tale solo di nome in cui i governi vanno in ordine sparso, rendendosi facili prede della speculazione internazionale”. Per Margiotta, “è indispensabile un piano di difesa europeo incentrato su tre punti: un fondo (energy fund) di almeno mille miliardi di euro, stanziati dalla Bce;
l’approvvigionamento del gas da parte della commissione europea come acquirente unico comunitario in grado di spuntare prezzi ragionevoli;
la distribuzione del gas così acquisito ai paesi della comunità a un prezzo stabile che tuteli i processi produttivi delle imprese e la vita quotidiana delle famiglie”.
“Auspichiamo che governo italiano sappia promuovere questo piano senza il quale l’Italia va incontro a una catastrofe economica e sociale.
Auspichiamo altresì – conclude Margiotta – che le forze politiche concentrino la loro attenzione su questa gravissima emergenza e su come affrontare la catastrofe in arrivo”.