“Il successo “made in Italy” del tennis femminile può trasformarsi in successo in ogni settore del “made in Italy” a partire dai marchi italiani e di abili artigiani del cosiddetto mercato di nicchia, produttori di racchette ed abbigliamento sportivo, che solo vent’anni fa rappresentavano il trend e che sono stati acquisiti da multinazionali, sino a cogliere l’opportunità dell’immagine delle eroine italiane (e meridionali) del tennis Flavia Pennetta e Roberta Vinci diventate il simbolo dell’intraprendenza e delle capacità (specie femminili) del Belpaese”. E’ quanto sostiene Rosa Gentile, vice presidente nazionale di Confartigianato con delega al Mezzogiorno. “Siamo sensibili al trascinamento dello sport all’estero. Solo qualche giorno fa – evidenzia – il Premio Confartigianato Motori 2015, riconoscimento istituito da Confartigianato per celebrare i campioni della Formula 1 e giunto quest’anno alla 33° edizione, è stato consegnato a Vettel, pilota del team Ferrari. Nell’anno di Expo, l’iniziativa di Confartigianato ha puntato proprio sul connubio tra motori, alimentazione e sostenibilità ambientale. Mondi in apparenza lontani ma legati dal filo rosso comune dell’artigianato. Gli imprenditori artigiani del settore autoriparazione, ben 75.380 aziende, sono campioni nell’arte di realizzare i motori più potenti del mondo: il nostro export di auto, carrozzerie e accessori ammonta a 13,8 miliardi di euro e nell’ultimo anno è aumentato del 19%. Dal canto loro, i 40.161 imprenditori artigiani dell’alimentazione sono campioni nella produzione del buon cibo che tutto il mondo apprezza: tanto è vero che nell’ultimo anno le nostre vendite all’estero di prodotti alimentari si attesta a 5,4 miliardi di euro con una crescita del 5,9% rispetto all’anno precedente. E c’è di più: un’alimentazione sana, corretta, di qualità aiuta i piloti e chi prepara i loro motori a dare il meglio di sé. Anche nel settore abbigliamento sportivo e tecnico del tennis il business è in crescita: i marchi esteri più prestigiosi hanno chiuso il 2014 a circa 45 miliardi di euro, mentre l’industria globale dello sport (eventi e diritti tv compresi) genera 700 miliardi di dollari, l’un per cento del Pil globale e il tennis è al settimo posto dopo calcio, football americano, baseball, Formula Uno, basket e hockey, con il 2%, pari a circa 35 miliardi di dollari. Anche per questo Confartigianato ha voluto a Milano, in concomitanza con l’Expo, l’Italian Makers Village, uno spazio di 1800 mq allestito per ospitare, a rotazione settimanale dettata da un calendario tematico, oltre 800 eccellenze italiane provenienti da tutti i settori. Un’operazione che ha diversi obiettivi, tra cui la commercializzazione di realtà e prodotti d’eccellenza, ma anche la valorizzazione dell’aspetto culturale e sociale del Made in Italy. Abbiamo pensato questo evento come un’occasione dove far vivere un’esperienza unica : i visitatori devono uscire da qui avendo fiutato quello che è la storia di un prodotto, il territorio da cui proviene, le persone che ci hanno lavorato e quanto impegno ci hanno messo per farlo. Da non sottovalutare poi l’importanza del contatto con i visitatori stranieri. L’altro obiettivo che si prefigge l’Italian Makers Village è quello di portare su un palcoscenico internazionale i nostri prodotti. Quindi far conoscere all’estero quanta qualità c’è in quello che facciamo puntando sull’eccellenza e non sul costo più basso. E vogliamo anche far capire ai nostri associati che vengono qui a esporre che piccolo è bello, ma insieme funziona meglio”.
Set 13