“L’ulteriore crescita della disoccupazione giovanile registrata dall’Istat a gennaio scorso e che raggiunge, come media nazionale, il 22,9%, con punte decisamente maggiori e allarmanti al Sud e nelle aree interne della nostra regione conferma l’attualità della proposta di Confartigianato: serve un nuovo modello di formazione inclusivo ‘a valore artigiano’. Significa formare competenze complesse che coniugano cultura umanistica e cultura tecnica”. Lo afferma la dirigente nazionale e presidente di Matera di Confartigianato Rosa Gentile che aggiunge: “bisogna puntare sull’apprendistato professionalizzante come fondamentale canale incentivato di ingresso nel mondo del lavoro. E’ anche necessario sostenere e rilanciare i percorsi di studio professionali sia in un’ottica di sistema, attraverso la strutturazione di percorsi di orientamento lungo tutto il percorso formativo, sia in un’ottica di filiera che incentivi maggiormente la formazione duale e professionalizzante e valorizzi il livello terziario con gli ITS”.
Nel sottolineare che gli artigiani e le piccole imprese sono il cuore produttivo dell’Italia, Gentile evidenzia che “la tenuta delle aziende è spesso a rischio anche per la difficoltà a reperire la necessaria manodopera qualificata. Per questa ragione la carenza di personale va affrontata con un approccio sistemico e coordinato, anche di tipo culturale, degli interventi di politica economica e delle misure per riattivare il mercato del lavoro. La formazione dei giovani è un aspetto sul quale si gioca il futuro del Paese ed è tra i temi che stanno più a cuore a Confartigianato. Purtroppo in Italia non si insegna la cultura del lavoro. Veniamo da decenni di politiche formative sbagliate che hanno imposto un modello educativo che contrappone il sapere al saper fare. Notevole è l’impegno, nell’artigianato, ad investire su una contrattazione collettiva di qualità che, con l’obiettivo di fidelizzare i lavoratori alle imprese, prevede anche importanti tutele di welfare bilaterale”.
“Inoltre – dice Gentile – sostenibilità è la parola chiave nel fare impresa nel 2023 che trova le giovani generazioni più sensibili. Non solo un obbligo morale, ma anche una opportunità per le piccola e media impresa, che più di ogni altra tipologia produttiva porta inscritta nel proprio Dna le caratteristiche della sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale, economica e culturale. Confartigianato intende dare un contributo al confronto sul percorso che le imprese devono ormai inevitabilmente intraprendere per quanto riguarda la Sostenibilità, non solo dal punto di vista energetico, ma economico per essere competitive sui mercati, e sociale per migliorare la qualità della vita e del lavoro in un contesto che sta cambiando molto velocemente”.