Si amplia l’impatto del maggiore costo del credito sui bilanci delle micro e piccole imprese (fino a 50 addetti). Sulla base delle tendenze dei tassi rilevati a luglio, si calcola in Italia un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI (micro e piccole imprese fino a 50 addetti) di 7.470 milioni di euro. L’analisi per regione evidenzia in Basilicata più 44 milioni di euro. Lo riferisce il Centro Studi Confartigianato. La stretta monetaria – si sottolinea in una nota- fa salire il costo del credito delle imprese, mettendo a rischio gli investimenti indispensabili per gestire i processi delle transizioni demografica, digitale e green, rendendo più difficile raggiungere gli obiettivi di crescita della produttività, digitalizzazione dei processi produttivi e riduzione dell’impatto ambientale. In una prospettiva di elevata complessità nella gestione della leva fiscale sarà decisivo il sostegno agli investimenti che arriva dal PNRR.
“I rialzi dei tassi di interesse – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – hanno allargato la distanza del credito tradizionale dalle esigenze delle MPI. Serve una spinta all’innovazione dei tradizionali servizi, come le convenzioni bancarie, e della garanzia, pubblica e privata. Bisogna rilanciare il ruolo dei Confidi, e contemporaneamente sperimentare le nuove forme di organizzazione dell’incontro tra risparmio e investimenti, in particolare negli ambiti fintech e di nuova finanza. La situazione dell’accesso al credito delle piccole imprese va affrontata anche con una riforma del Fondo centrale di garanzia che recuperi in modo strutturale la sua funzione di sostegno a quelle imprese che incontrano le maggiori difficoltà nel rapporto con il canale bancario. Per superare le strettoie del credito ordinario, serve un intervento diretto del pubblico che possa intervenire a supporto delle micro e piccole imprese con un mix di strumenti di incentivazione e di credito agevolato, ispirato ad un’efficace azione di programmazione delle politiche di sostegno all’impresa diffusa”.
Per Rosa Gentile, presidente di Confartigianato Matera “l’ennesima chiusura di filiali Bper in Basilicata tra cui la storica Agenzia 1 di Matera è l’altra faccia della medaglia del credito per aziende, famiglie e cittadini lucani. Le banche vanno via dalla regione e i servizi di credito sono sempre più ridotti. Accade così che Matera, storica sede della Direzione Generale della Banca Popolare del Materano, dal nuovo anno insieme all’intera provincia di Matera farà parte dell’Area della Puglia Sud (Bari.) La Regione – aggiunge Gentile – dovrebbe far sentire la sua voce di fronte alla progressiva spoliazione di sportelli bancari e venire incontro alle necessità delle pmi. Per questo Confartigianato sostiene la richiesta dei sindacati di un confronto urgente con Giunta Regionale ed Abi”.