“L’incontro del Premier Gentiloni a Matera rilancia progetti per il Sud in buona parte in sintonia con i nostri”. E’ il commento di Rosa Gentile, componente dell’esecutivo nazionale di Confartigianato che riferisce come il forte interesse confederale per la strategia del Governo Gentiloni per il Mezzogiorno è testimoniato dalla presenza ieri a Matera del Presidente nazionale di Confartigianato e Rete Imprese Italia Giorgio Merletti e dal Vice Presidente di Confartigianato Ribisi.
“Noi – aggiunge Gentile – non ci abbandoniamo alla rassegnazione, non ci crogioliamo nella retorica delle occasioni perse, ne’ ci culliamo nelle illusioni dei progetti faraonici e delle ‘cattedrali nel deserto’ di cui conosciamo l’esito fallimentare. Confartigianato punta sulla valorizzazione delle risorse che ci sono e che possono e devono ridare vero slancio allo sviluppo del Sud”. A questo proposito, la dirigente di Confartigianato indica la necessità di fare leva sulle risorse naturali, ambientali, storico-culturali, sulle produzioni tipiche del territorio, sul capitale umano e sulle competenze professionali, sulla vitalità delle imprese, sul potenziamento delle infrastrutture e della dotazione logistica, sulla maggiore collaborazione tra pubblico, privato e associazionismo diffuso attraverso i Patti territoriali, i contratti d’area, i Pit.
Turismo, innovazione, agrifood, export, green – continua Gentile – sono le cinque leve per offrire alle piccole imprese del Sud significative occasioni di sviluppo. Il presupposto da cui si può ripartire è assumere la consapevolezza che c’è ancora un utilizzo scarso e insufficiente delle risorse più importanti che il SUD possiede: quelle naturali, ambientali, storico-culturali, che rappresentano fattori di attrazione turistica, di creazione d’impresa e di nuovi posti di lavoro e, non da ultimo, di miglioramento della qualità della vita per la popolazione; le produzioni tipiche del territorio meridionale, prime fra tutte quelle dell’agricoltura, dell’industria agroalimentare e dell’artigianato, ancora poco presenti sui mercati nazionali ed internazionali; le risorse umane, caratterizzate da una rilevante presenza di profili professionali ad alto livello di scolarizzazione, ma anche da un tasso di occupazione tra i più bassi d’Europa; una maggiore vitalità imprenditoriale frenata tuttavia dal peso eccessivo dei costi e dei tempi amministrativi e dalle carenze della strumentazione di sostegno; il posizionamento strategico al centro del bacino del Mediterraneo, non valorizzato dalla insufficiente dotazione infrastrutturale e logistica; la crescita di una rete di relazioni cooperative tra attori pubblici, privati, associazionismo diffuso,
Per essere parte integrante di una proposta credibile, tuttavia – sostiene Gentile – abbiamo bisogno di qualificare le nostre competenze e di mettere a disposizione non soltanto il nostro patrimonio imprenditoriale e produttivo, ma anche la creatività progettuale: dobbiamo proporre una nuova concezione sostenibile del produrre, fortemente contaminata dalle nuove tecnologie, ponendoci con forza come alfieri del concetto di “manifattura 4.0”, che forse più che in altri contesti, può assumere una valenza fortemente strategica soprattutto nelle aree meridionali.
Al Sud serve un moderno progetto riformatore che consenta sia di utilizzare al meglio le risorse disponibili che di ridurre gli sprechi e liberare, così, nuove risorse. Bisogna agire con interventi che consentano di superare l’approccio clientelistico con interventi in grado di agire sulla responsabilizzazione e il coinvolgimento degli attori interessati. Bisogna rendere più efficace il potere di decisione, soprattutto nel rapporto tra gli enti locali, superando i limiti della frammentazione. Occorrono interventi straordinari per lo sviluppo dei saperi. Interventi per realizzare una formazione efficace, per la diffusione della conoscenza, per creare un rapporto stabile e duraturo tra il mondo della formazione e della ricerca e il mondo dell’impresa.