Lo stato di attuazione degli studi di microzonazione simica in Basilicata è stato al centro di un Seminario Itinerante organizzato dall’Ordine dei Geologi di Basilicata che ha fatto tappa a Potenza, Matera, Villa d’Agri e Lauria e che ha visto, nelle diverse realtà territoriali, la partecipazione attiva di Enti e liberi professionisti.
Proprio a valle del Seminario Itinerante e a seguito dell’incontro avuto in Regione tra il Dipartimento Infrastrutture e l’Ordine dei Geologi di Basilicata sono state definite le attività principali finalizzate alla ripresa degli studi di microzonazione sismica in Basilicata.
“Finalmente riusciamo a far ripartire l’istruttoria degli studi di Microzonazione Sismica – afferma l’Assessore al Dipartimento Infrastrutture Donatella Merra, permettendo il completamento degli Studi di livello I per tutti i 117 Comuni della Regione Basilicata a più alto rischio sismico.E’stata definita una prima calendarizzazione nel mese di ottobre di incontri specifici con i gruppi di lavoro individuati per i singoli comuni in maniera tale da chiudere le istruttorie e permettere la convocazione della Commissione di Microzonazione Sismica regionale per l’approvazione degli Studi da inviare al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.In tale contesto, fondamentale sarà l’approvazione della nuova L.R. 38/97 riguardante le “Norme per l’esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del territorio dal rischio sismico” da inquadrarsi non come un mero restyling della legge stessa ma come una nuova legge, moderna e al passo con i tempi, con un regolamento attuativo chiaro ed esaustivo, che rappresenti il vero punto di forza della Regione in materia di “difesa del territorio dal rischio sismico”.
“Forse dopo quattro anni riusciamo a riprendere il bandolo della matassa che non pochi problemi ha rappresentato per i geologi di Basilicata e per l’intero territorio regionale – afferma Gerardo Colangelo, Presidente dell’Ordine dei Geologi di Basilicata.Speriamo che la Basilicata ritorni ad essere quell’esempio da seguire a livello nazionale in materia di microzonazione sismica, siamo stati la prima regione in Italia ad aver trattato con puntualità e professionalità specifica gli studi relativi alle prime due annualità del programma settennale facendo diventare la nostra regione un vero e proprio modello nazionale e che purtroppo oggi ci vede come fanalino di coda nell’attuazione degli studi previsti”. Alla vigilia del 40’ anniversario del terremoto del 1980 non ha senso parlare di “resilienza” o di “riduzione del rischio sismico” con un piano di attuazione degli studi fermo alla terza annualità– continua Colangelo, bisogna dare una forte accelerata al completamento delle istruttorie relative alle Ordinanza che risalgono al lontano 2013 sino al 2018.
Indispensabile che l’utilizzo dell’approccio semplificato per la caratterizzazione sismica del sito sia adeguatamente motivato facendo riferimento al contesto geologico e all’opera in progetto e che sia accompagnato da una dichiarazione da parte del geologo che ne attesti l’applicabilità – continua Colangelo.Occorre intervenire con azioni concrete e decise, bisogna pretendere sicurezza da chi ha il compito e la responsabilità della governance del territorio, abbiamo bisogno di una politica che sappia governare un territorio complesso come quello Lucano con la responsabilità di garantire, a chi vive il territorio, una migliore qualità della vita.
Da tempo proponiamo e invochiamo un nuovo modello di Governance del nostro territorio che si basa su: rafforzamento degli uffici regionali che devono fare programmazione e controllo, ottimizzazione delle risorse umane ed economiche, aumento dei controlli, impiego delle libere professioni che sono preposte all’attuazione della programmazione regionale.
Evidente, in materia di difesa del territorio dal rischio sismico la necessità, ormai non più procrastinabile, di procedere ad una radicale revisione delle procedure autorizzative e dei controlli delle costruzioni anche per allineare la norma regionale alla normativa nazionale, bisogna cercare di coniugare le esigenze di celerità e di semplificazione dell’azione amministrativa con i rigidi principi in materia di sicurezza delle costruzioni e del territorio in generale, ma nemmeno possiamo delegare tutte le responsabilità solo ai liberi professionisti. L’orientamento giurisprudenziale è orientato ad esigere una vigilanza assidua sulle costruzioni riguardo al rischio sismico, attesa la necessità di tutelare l’incolumità pubblica e privata che sono materie di competenza Statale a cui si devono ispirare anche le norme di rango regionale. Lo snellimento e la semplificazione non devono sfociare in deregolamentazione ma bisogna mettere a sistema dei meccanismi virtuosi di collaborazione e sussidiarietà tra ordini professionali, istituti ed Enti di ricerca specializzati in materia senza sottacere che la macchina amministrativa pubblica va resa efficiente capace di dare risposte certe, qualificate e rapide ai cittadini. Tutto questo – conclude Colangelo – non può prescindere dal potenziamento del personale dell’ufficio difesa suolo della Regione Basilicata che dovrà avvenire attraverso regolari concorsi pubblici per titoli ed esami.