Gerardo de Grazia (Confsal Basilicata): “Per i lucani il caro energia è l’ennesima vertenza alla quale far fronte. I vari aumenti cominciano a far scricchiolare un’economia già debole”. Di seguito la nota integrale.
“Intervenire subito è prioritario per salvaguardare le famiglie e le imprese. Secondo Nomisma Energia le famiglie spenderanno, nel 2025, 216 euro in più rispetto al 2024, con un incremento variabile (10-15%+).
Non va meglio per le imprese che, nell’anno 2025, vedranno una crescita dei costi per le bollette tra il 15 e il 20% +.
“Come per il Covid, paghiamo lo scotto di politiche poco lungimiranti.
L’Italia, se vuol tornare ad essere competitiva, deve intraprendere un lavoro, serio, sull’energia.
Questi continui aumenti, con i salari fermi da 30 anni, mettono ko le famiglie.
Bisogna avere il coraggio di guardare al nucleare per creare il giusto mix con le rinnovabili.
E’ arrivato il momento di parlare ai cittadini spiegando cosa è giusto per dare un futuro alle prossime generazioni. Dobbiamo mettere la parole fine alla politica dell’allarmismo che guarda, esclusivamente, al consenso. Consenso, spesso, dannoso.
Le famiglie tedesche, con l’addio al nucleare, deciso dal governo, hanno visto un aumento dei costi energetici sostanzioso. Oggi l’energia in Germania, costa il 35% in più rispetto alla Francia. Il nostro paese acquista, sempre dalla Francia, un 14% di energia prodotta da centrali nucleari, sembra paradossale me è così.
Questi, sono fatti che descrivono un mondo totalmente diverso da quello che ci raccontano. E’ necessario prevedere che la crisi energetica diventerà, in futuro, più grave e se non si accelera sul miglioramento dell’efficienza energetica e a diversificare le fonti, perderemo, ulteriormente, la sfida sulla competitività e sulla sostenibilità sociale”.