Gestione del benessere lavorativo, Failp Cisal Basilicata: appello alla riflessione e al cambiamento. Di seguito la nota integrale.
Il sindacato Faip Cisal Basilicata torna a lanciare un forte allarme riguardo alla persistente incapacità organizzativa di Poste Italiane, che continua a non garantire né promuovere il benessere fisico e psicologico dei propri lavoratori. Le criticità evidenziate da tempo, che spaziano da un’assenza di strategie aziendali orientate alla cura del personale a una mancanza di collaborazione tra colleghi, sono ormai insostenibili.
Le segnalazioni riguardano, tra le altre cose, le condizioni di lavoro al limite, con portalettere sovraccarichi e privi del supporto necessario, mezzi aziendali inadeguati, una carenza di personale e gravi problemi igienici. A queste difficoltà si aggiungono gli spostamenti continui e l’assenza di un ammodernamento delle attrezzature, nonostante l’evoluzione dei servizi offerti dall’azienda. La situazione è ormai divenuta insostenibile, come dimostrato dagli esposti presentati per denunciare questi disagi.
Uno dei temi più scottanti per il sindacato è la continua pressione a livello commerciale, con l’imposizione di obiettivi di vendita che sembrano non tener conto delle reali esigenze dei clienti né delle difficoltà dei lavoratori. Il motto aziendale sembra essere “vendere, vendere, vendere”, ma senza la giusta attenzione alla qualità del servizio. Si chiede: come possiamo proporre i nostri prodotti ai clienti? Come possiamo spiegare loro le offerte, se l’azienda sembra non tenere conto delle difficoltà del contesto sociale in cui operiamo?
Il problema delle prenotazioni digitali aggiunge ulteriore stress. Se da un lato le innovazioni tecnologiche sono benvenute, dall’altro lato creano disparità tra i clienti che si recano fisicamente in ufficio postale e quelli che hanno prenotato tramite app, generando malumori e litigi. Chi dovrebbe risolvere questi conflitti? Chi deve occuparsi del benessere delle persone coinvolte in queste dinamiche?
Una novità che ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguarda la vendita delle
Postepay. Il PIN è ora recuperabile solo tramite app, se il cliente è già registrato, impedendo la consegna dei PIN fisici giacenti in ufficio. Questo ha portato a comportamenti discutibili, come il fatto che alcuni colleghi si sostituiscano ai clienti nel processo di configurazione dell’app, utilizzando anche i propri telefoni personali. Sebbene ciò sia fatto per rispondere alle esigenze immediate dei clienti, potrebbe esporre i lavoratori a rischi legati alla privacy e alla sicurezza, soprattutto in caso di frode informatica.
Il benessere lavorativo, tuttavia, non è solo una questione di condizioni fisiche, ma anche di un ambiente sociale sano. È fondamentale che l’azienda adotti politiche di collaborazione, rispetto e fiducia tra i dipendenti. Tuttavia, se
l’unico valore che guida Poste Italiane è il profitto, le conseguenze saranno inevitabili: lavoratori stressati e demotivati, disinteressati alla crescita collettiva e pronti a tutto per ottenere premi di risultato, senza alcun criterio chiaro o trasparente.
Il sindacato FAILP CISAL ribadisce, ancora una volta, l’importanza del benessere lavorativo come condizione imprescindibile. Si rende necessario un cambiamento profondo nella gestione delle risorse umane, affinché l’azienda possa davvero prendersi cura dei propri dipendenti, al di là delle logiche aziendali e di mercato. La situazione attuale è inaccettabile e urgente è l’intervento di tutte le parti coinvolte per risolvere queste problematiche croniche che continuano a minare la qualità della vita lavorativa.