Francesco Di Benedetto, CEO di Ecowash, azienda attiva in Valbasento, in una nota smentisce quanto dichiarato nell’ultimo intervento pubblico dall’amministratore unico del Consorzio Industriale della provincia di Matera, con cui ha annunciato in maniera trionfalistica, di aver chiuso il bilancio dell’esercizio 2021 con un risultato positivo di circa 1,5 milioni di euro, grazie, a suo dire, ad una gestione capace, oculata e lungimirante. Di seguito la nota integrale di Di Benedetto.
Un’ elementare esigenza di chiarezza dell’informazione mi ha indotto alle riflessioni che seguono, dopo aver letto la scorsa settimana un articolo con il quale l’amministratore unico del Consorzio Industriale di Matera, Avv.to Rocco Fuina, annunciava in maniera trionfalistica, di aver chiuso il bilancio dell’esercizio 2021 con un risultato positivo di circa 1,5 milioni di euro, grazie, a suo dire, ad una gestione capace, oculata e lungimirante.
Caro Amministratore Unico, vorrei crederti, ma l’evidenza dei numeri mi impedisce di farlo, considerato che un leggero approfondimento delle poste attive del conto economico, fornisce importanti e dirimenti informazioni sulla scaturigine di quello che da te viene definito un“risultato ragguardevole di gestione ”ma che, di fatto, non c’entra alcunché con tue presunte capacità amministrative, atteso che l’utile del quale parli, ha una un’origine assolutamente aliena dal tuo ”imprimatur amministrativo”.
Egregio Avv.to Fuina, desidero ricordarti che i risultati della gestione amministrativa di un ente, di una società o di una qualsiasi organizzazione economica, affidata come nel tuo caso ad un amministratore unico, sintetizzano un ben individuato progetto di impresa, in cui, il valore aggiunto è funzione della capacità di allocare nella maniera più razionale e produttiva possibile,le risorse di cui si dispone, e ciò, nulla ha a che fare, né con la fruizione di entrate fisse, derivanti magari da affitti,né con gli utili derivanti da partecipazioni azionarie.
L’esame del bilancio dell’esercizio 2021 del Consorzio Industriale, appare da questo punto di vista molto eloquente, laddove evidenzia tra i valori attivi del conto economico, una somma pari ad euro 1.437.288,00, da intendersi quale ricavo per l’uso da parte della società Tecnoparco Valbasento, di cespiti di proprietà del medesimo Consorzio Industriale.
A fronte di detta evidenza chiediamoci: – Cosa sarebbe accaduto se il Consorzionon avesse potuto contare su questarendita di euro 1.437.288,00, né sul provento finanziario di euro1.164.277 derivante dalla partecipazione al 40%del capitale azionario di Tecnoparco Valbasento Spa?
Semplice: l’avv.to Fuina avrebbe inesorabilmente dovuto chiudere l’esercizio 2021 con una perdita per oltre 2 milioni e mezzo di euro, quindi più che di narrazione oculata e capace, meglio sarebbe parlare di narrazione distopica, della gestione amministrativa dell’Avv.to Fuina, o, se preferite, di narrazione da “mosca cocchiera”.
Tanto detto, sorge un’ulteriore domanda: -Ma allora, il Consorzio industriale intanto quadra i bilanci perché percepisce annualmente fitti e dividenti milionari da Tecnoparco Valbasento? E se così è: -L’avv.to Fuina è a conoscenza del fatto che Tecnoparco genera utili, il 40% dei quali entrano nelle casse del Consorzio Industriale, assoggettandole aziende della Valbasento a pesanti aumenti delle tariffe delle utilities e soprattutto dell’energia elettrica? È a conoscenza l’Avv.to Fuina che Tecnoparco Valbasento, ha incrementato per il 2021, i ricavi di circa il 70% rispetto al 2020, passando da un fatturato di Euro 10.404.866 ad euro 17.555.525, per la sola vendita dell’energia elettrica, a parte quanto fatturato per altre utilities e servizi? – E con quale ratio le ha stornato un debito di euro 105.111,00 per interessi di mora? –
Ed a fronte di tale evidenza, possiamo accettare che il Consorzio Industriale, attraverso Tecnoparco, si renda responsabile, soprattutto in questa grave e complessa congiuntura economica,della sottrazione di vitali risorse economiche dal tessuto imprenditoriale della Valbasento?-
Possiamo, accettare, inoltre, che il Consorzio piuttosto che nella manutenzione straordinaria ed ordinaria delle infrastrutture dei siti industriali e soprattutto della Valle del Basento, spenda soldi in campagne mediatiche e nella pubblicazione di inutili riviste patinate, che più che assolvere alla funzione di strumento di informazione e di approfondimento delle politiche industriali Regionali, assolvono alla risibile funzione di books fotografici e di propaganda dell’immagine mediatica dell’avv.to Rocco Fuina, che spera che qualcuno si ricordi del suo “bel sembiante” alle prossime elezioni!
Noi imprenditori, lo dico alla politica regionale con non poca indignazione, riteniamo di meritare spettacoli ben più interessanti e gratificanti di quelli che il governo degli Enti sub-regionali ci offre continuamente. E, soprattutto, alla politica rammentiamo, che il “cursus honorum” è lo strumento più efficace per la selezione di una classe dirigente professionale ed autorevole, se vogliamo costruire un mondo migliore.