Gesualdi (Presidente Comitato Tecnico Artigiancassa e componente della Commissione Regionale per l’Artigianato): piena attuazione alla Legge sull’Artigianato”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Condivido l’allarme lanciato dal Presidente della Confartigianato Regionale Tonino Miele,
secondo cui per fermare l’emorragia delle imprese artigiane , che nell’anno 2016 ha visto la chiusura di circa 700 attività,( 3 imprese al giorno che chiudono e 2 al giorno che nascono), bisogna puntare sul ricambio generazionale al fine di rilanciare e salvaguardare gli antichi mestieri che vanno sempre più scomparendo.
Ritengo però che l’artigianato, da sempre considerato settore trainante dell’intera economia regionale, con circa 10.500 imprese attive, 17.000 persone impegnate e un fatturato anno di circa 1.500 milioni di euro per una incidenza sulla ricchezza complessiva prodotta pari al 14%, ha subito una fase di stagnazione, proprio per le persistenti difficoltà di accesso al credito a causa delle eccessive garanzie che vengono loro richieste dagli istituti di credito, nonostante la pratica sia assistita dalla garanzia dei Confidi, senza riservare la necessaria importanza ai progetti d’investimento.
Ecco perché vanno rinforzati e rivalutati i Consorzi Fidi e rivesto il regolamento del fondo di garanzia gestito da Sviluppo Basilicata, modificandone il limite di accesso, oggi fissato a 100.000 euro al fine di permettere l’accesso anche alle imprese artigiane che chiedono piccoli finanziamenti che di solito non superano i 50.000 euro.
Bisogna essere consapevoli che se non c’è credito non c’è né impresa né ripresa, né occupazione.
Non a caso, il Presidente della Terza Commissione regionale Vincenzo Robortella, qualche giorno fa, evidenziava che nella rimodulazione del fondo ex card-carburanti vanno garantiti più soldi alle imprese altrimenti si rischia di fare solo assistenzialismo.
Bisogna stimolare le imprese ad investire, attraverso una vera politica di incentivazione , rinforzando sempre più gli strumenti agevolativi più utilizzati dall’imprese, vale a dire il microcredito, che dovrebbe necessariamente rifinanziato in quanto le risorse del fondo risultano esaurite da Giugno 2016, ed i contributi in conto interessi/canoni concessi dalla regione e gestiti da Artigiancassa, che agevolano i finanziamenti delle imprese artigiane che investono in acquisto macchinari, scorte di magazzino, ristrutturazione o acquisto laboratorio . La Regione deve intervenire al fine di contenere la crisi che sta affossando il settore artigianato dando piena attuazione alla Legge sull’Artigianato, prevedendo in bilancio le risorse necessarie per interventi che mirino all’occupazione giovanile e alla formazione professionale nell’artigianato attraverso il coinvolgimento delle botteghe scuola, per il trasferimento d’impresa (ricambio generazionale), al fine di non disperdere l’attività imprenditoriale, considerato che nel 2017 si prevede che il 21% delle microimprese lucane, vale a dire circa 1.065 realtà ne sono interessatee per la creazione d’impresa o star-Up, per accrescere la nascita di nuova imprenditorialità, con la finalità rispettivamente di salvaguardare i livelli occupazionali e favorire la crescita occupazionale.
Le nostre imprese , sono pronte ad investire in beni materiali, ed anche in beni immateriali, come la formazione, il marketing, la ricerca e l’innovazione, ma la loro volontà il più delle volte viene ostacolata dalla difficoltà di reperire risorse.
Soprattutto se l’impresa in questione è un’impresa di nuova costituzione (Start-Up), che ad esempio se intende partecipare al bando regionale start-and-Go, affinchè possa avere una certa premialità, deve dimostrare una certa copertura finanziaria attraverso una dichiarazione da parte della banca/intermediario finanziario attestante la sussistenza di mezzi finanziari propri; un ostacolo troppo spesso insormontabile .
Feb 07