I 243.254 contribuenti lucani in base all’addizionale regionale Irpef hanno un gettito medio pro-capite 2015 di 269 euro, con un incremento percentuale dell’8,9% rispetto al 2013, che è superiore alla media nazionale di incremento sempre rispetto al 2013 pari al 7,5%, anche se inferiore come quota pro-capite (389 euro in media pro-capite).
E’ quanto si rileva da uno studio della UIL Basilicata ricordando che per il 2015 le aliquote in applicazione in Basilicata sono: fino a 55mila euro l’1,23%; da 55mila a 75mila euro l’1,73%; oltre i 75mila euro il 2,33%; nel 2013 esisteva un’aliquota unica pari all’1,23%.
Mentre ancora ci sono da “ammortizzare” i tagli di trasferimenti apportati alle Regioni dalla Legge di Stabilità 2015 – evidenzia la Uil – già si affacciano all’orizzonte con il Documento Economico e Finanziario (DEF), ulteriori tagli per il 2016. Decisioni, queste, che hanno conseguenze dirette ed indirette sulle tasche dei cittadini, in primis coloro che vivono con redditi da lavoro dipendente pensione, in quanto il rischio di nuove ondate di inasprimenti delle imposte locali è dietro l’angolo.
Tra le Regioni, al momento alcune hanno rimodulato in aumento le aliquote dell’IRPEF Regionale, ma – sottolinea il segretario regionale Carmine Vaccaro – non è il caso della Basilicata che invece ha confermato le aliquote 2014.
Gli aumenti comunque ci sono, commenta il Segretario della UIL, e fanno il paio con quanto sta succedendo nei Comuni con l’IRPEF Comunale e alla nuova TASI. Secondo un calcolo effettuato dal Servizio politiche territoriali della Uil, la nuova Tasi, con le diverse prospettive di aliquote (tra il 3 e il 3,3 per mille sulla prima casa, e – sommata all’Imu – tra il 10,6 e l’11,1 per mille sugli altri immobili), comporterà una spesa minima di 49 euro in media e massima di 335 euro alle famiglie di Potenza e di Matera. A Matera per un bilocale costerà da 178 euro senza detrazione a 78 euro con detrazione; a Potenza da 49 a 149 euro. Per un trilocale, a Matera, da 335 senza detrazione a 235 euro e a Potenza da 307 a 207 euro.
Questo extragettito, come annunciato al Governo, verrebbe utilizzato esclusivamente per introdurre ulteriori detrazioni alle famiglie e ai singoli meno abbienti e saranno comunque i Comuni ad avere la facoltà di decidere se utilizzare un gettito maggiore o no, se prevedere detrazioni per tutti o solo per fasce specifiche (fasce deboli, nuclei monopersonali, nuclei numerosi, case popolari) e se eventualmente usarli per coprire “buchi di bilancio” e fornire servizi migliori. E’ pur vero che nella spesa pubblica degli enti territoriali ci sono margini di razionalizzazione, ma il Governo centrale non può continuare nei tagli lineari, in quanto in questo modo si entra nella “pelle viva” dei cittadini. E lo stesso Governo non può certo girare la testa dall’altra parte quando la pressione fiscale a livello locale aumenta per effetto di minori trasferimenti. Sul fisco locale, conclude il segretario UIL, servono certezze, perché con cambi di nome, di regole di scadenze, oltre che ad aumentare il peso fiscale si disorientano i contribuenti, partendo dal peso casa e Addizionali Comunali IRPEF che in Basilicata è pari al 13,1% sul totale del gettito dell’IRPEF nazionale. Ecco che ritorna d’attualità il tema del federalismo fiscale e della rilevanza che ha a livello locale la partita per un fisco più equo. Oggi – aggiunge – il territorio ha la facoltà concreta di attuare le misure coerenti con l’obiettivo di far pagare di più chi ha di più, attraverso un mix di interventi sulle imposte, sull’intensificazione della lotta all’irregolarità fiscale e lavorativa, con la riqualificazione della spesa pubblica degli Enti Locali”.