“L’incompiutezza dello sviluppo meridionale è espressa dallo squilibrio dei piatti della bilancia geografica: a un nord che stenta a mantenere il suo equilibrio si contrappone il sempre più insostenibile peso della situazione meridionale. L’Ugl Matera intende rimarcare che non può avvenire un tanto acclamato rilancio della crescita economica del mezzogiorno, facendo a meno delle risorse della Basilicata. Incessantemente dal giorno dell’Epifania una lunghissima carovana di giovani e meno giovani lascia la nostra terra, talenti che portano con loro le proprie capacità, il proprio coraggio, il proprio entusiasmo e anche più prosaicamente i propri soldi. Ed è la triste verità, sono scesi per Natale, ripartono col ‘pacco da giù’, perché non è stato dato loro la possibilità di rimanere”.
E’ quanto sostiene Pino Giordano, segretario provinciale dell’Ugl Matera per il quale, “i mandanti di questo esodo si conoscono: politici che non hanno saputo trasformare le nostre risorse naturali in opportunità di lavoro, in qualità della vita. Tra le cause maggiori che inducono a lasciare il nostro Paese, la mancanza di lavoro. Non c’è nulla di più triste che vedere pullman colmi di giovani lasciarsi alle spalle le proprie radici che dopo i pranzi di famiglia, lo scambio di regali, le rimpatriate con gli amici, ogni anno di questo periodo, lasciano il caldo abbraccio delle proprie origini per andare incontro al loro futuro. Per l’Ugl – prosegue Giordano – è stagnante la tendenza ormai radicata e destinata ad aumentare nel tempo, che lascia una provincia, piena di possibilità in potenza, priva di qualsiasi valido sostegno cui aggrapparsi per risorgere. Matera e il suo territorio sono vittima di un sud sempre più malato in un’Italia a due velocità: impietosamente riteniamo di poter tratteggiare per il trascorso anno 2019 le fattezze di un territorio ammorbato dalla disoccupazione e dall’emigrazione, diventando sempre più vecchio, più povero e più solo. Dalle fazioni politiche lucane si è aperta la caccia alla ricetta della medicina ideale, ma tra le differenti visioni l’unico punto concorde riguarda la gravità della malattia. Se fuggono le persone migliori, la speranza di un reale cambiamento rimane lontana anni luce. Non slogan o proclami dal senso complicistico del ‘vedremo-faremo-diremo’. Si è assistito finora incessantemente ad un’assenza del loro coinvolgimento sull’economia conseguentemente, il lavoro è risultato limitato. E qui si chiedono progetti e programmi credibili, da verificare periodicamente ma il nodo è proprio questo, monitorare tutto quello che produttivamente si avvia registrando i risultati affinché si producano reddito, lavoro e occupazione. A poche ore dall’anno nuovo, il lavoro è per qualcuno ancora irraggiungibile o comunque precario anzi, i licenziamenti complessivi sono in crescita. Dignità, qualità e coerenza devono essere le parole chiave per la Basilicata del 2020, l’Ugl è pronta per una nuova stagione da protagonisti invitando tutto il sindacato lucano a ritrovarsi insieme, con spirito costruttivo, essendo l’unico metodo per evitare di approfondire il solco tra sindacato e lavoratori. L’Ugl Basilicata – concludono Tancredi e Giordano – ritiene di avere una chiara interpretazione della realtà, elemento che evidentemente è mancato a chi per decenni ha governato la Regione. Ed è passato pochissimo tempo, troppo poco dall’insediamento della governance Bardi per poter dare un giudizio sulla capacità di invertire il trend dell’esodo. Questo è il cambiamento che ci serve, il vecchio sistema è stato quello della terra violentata e dell’emigrazione, della svendita di ciò che era nostro senza che diventasse opportunità se non per pochi. Al Presidente Bardi e ai suoi assessori diciamo che il cambiamento sarà realmente avvenuto quando nei prossimi quattro anni vedremo sempre più vuoti gli autobus che partono il 6 gennaio e il primo settembre. Questa è la grande sfida del cambiamento, svuotare quegli autobus che i precedenti politici del partito/regione hanno riempito. L’Ugl Matera – conclude Giordano – è pronta con uomini, idee e strutture ed è soprattutto aperta al confronto e in linea con una Regione che deve necessariamente ripartire”.