“Abbiamo davanti a noi l’occasione storica e irripetibile di utilizzare le risorse del Recovery fund per cambiare il modello di sviluppo della Basilicata, rafforzando il nostro sistema sanitario e investendo sull‘istruzione, che resta il pilastro con cui ridurre i divari che ci sono tra nord e sud del Paese. Chiediamo al governo regionale di aprirsi al confronto, è il tempo di costruire un piano strategico di sviluppo per la Basilicata”. È questo il messaggio lanciato dai segretari generali Cgil, Cisl e Uil Basilicata, Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli dalla piazza di Potenza in occasione della giornata di mobilitazione nazionale “Ripartire dal lavoro” che si è svolta oggi alla presenza del segretario nazionale Cgil Giuseppe Massafra.
Secondo i sindacati i 209 miliardi del Recovery Fund dovranno essere spesi in lavoro, imprese, welfare, sanità e istruzione e indirizzati in prevalenza al Mezzogiorno, “perché il Paese cresce – affermano i dirigenti sindacali di Cgil, Cisl e Uil – solo se crescono le regioni del Sud. E per fare questo occorre ridare centralità al lavoro, sconfiggendo il precariato e creando nuova occupazione. Il covid, anche in Basilicata, ha colpito maggiormente i giovani e le donne, con contratti a termine non rinnovati, cassa integrazione e dimissione in bianco a causa del cosiddetto lavoro di cura, che con il lockdown e la chiusura delle scuole ha ridotto notevolmente l’occupazione femminile, già compromessa nella nostra regione.
È necessario quindi attivarsi con una maggiore attenzione verso le fasce più deboli – continuano Summa, Gambardella e Tortorelli – con un sostegno per le spese sanitarie, per le famiglie in difficoltà economiche e con disabili, per la didattica in presenza, la digitalizzazione, per la ripresa dei comparti produttivi strategici e del manifatturiero, dell’agricoltura e delle sue filiere, dell’edilizia, consolidando i programmi di sostenibilità ambientale, l’adeguamento sismico e l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare, accelerando e rilanciando i lavori pubblici e dei piani di rigenerazione urbana con lo sblocco delle opere già finanziate e cantierabili. Occorre ammodernare la rete ferroviaria e investire nella mobilità sostenibile se si vuole ridurre il gap infrastrutturale con il resto del Paese”.
Infine l’invito a Confindustria affinché si apra al confronto e faccia un passo indietro, a partire dal rinnovi contrattuali: “Sono dieci milioni le lavoratrici e i lavoratori del settore privato in Italia che aspettano un rinnovo e qui occorre che Confindustria superi il blocco dei contratti. Investire sulla contrattazione collettiva oggi – concludono – vuole dire investire sul lavoro e sulla sua qualità. Sempre in tema di contratti chiediamo al governo un provvedimento che defiscalizzi gli aumenti”.
Alla manifestazione sono intervenuti numerosi delegati delle tre sigle sindacali: Angela Lombardi, Angela Propato e Antonio Cifarelli per la Cgil; Nicola Pica, Giovanni Molfese e Salvatore Ruggieri per la Cisl; Rocco Potenza, Andrea Merra e Giuseppe Carbone per la Uil.
La manifestazione ha ospitato l’attrice Eva Immediato che ha recitato un monologo contro la violenza di genere e l’omofobia dopo i terribili fatti di Pisticci e l’approvazione della mozione contro il ddl Zan da parte della maggioranza del consiglio comunale di Potenza, che i sindacati hanno denunciato con forza.
Set 18