In occasione della giornata mondiale dell’alimentazione si è svolto l’appuntamento annuale di AGIA a Tricarico. Giovani e agricoltura : conoscenza e innovazione per la sostenibilità alimentare. Giovani agricoltori chiamati a produrre di più per una popolazione mondiale in continua crescita, chiamati a farlo in modo sostenibile. Importante la ricerca e l’innovazione per ridurre i processi chimici e il consumo della risorsa idrica, migliorare l’efficienza energetica, tutelare il suolo, ridurre gli sprechi. Rendere accessibile a tutti un’alimentazione sana e sicura, garantendo un giusto reddito alle imprese agricole. Questi gli argomenti trattati durante l’incontro, dove è emersa l’importanza della ricerca e dell’innovazione per realizzare modelli di sviluppo sostenibile capaci di guardare in modo interconnesso l’ambito ambientale, quello economico e quello sociale. Incentivando forme di economia circolare in filiere capaci di valorizzare i prodotti territoriali, usare forme si pakaging che rispetta l’ambiente, fare degli scarti una risorsa. La ricercatrice Teresa Zotta del CNR ha sottolineato come “Un’alimentazione sostenibile prevede il consumo di cibo nutrizionalmente sano, con una bassa impronta in termini di uso di suolo e di risorse idriche impiegate, con basse emissioni di carbonio e azoto, attento alla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, ricco di cibi locali e tradizionali, equo e accessibile per tutti” mentre Donato DiStefano nelle conclusioni ha fatto notare come “gli attuali sistemi alimentari continuino ad essere insostenibili. Se da un lato, infatti, al mondo vi è ancora 1 miliardo di persone che soffre la fame, molte di più sono le persone in sovrappeso o obese, per un totale di oltre due miliardi di persone complessivamente mal-nutrite. I sistemi di produzione e consumo alimentare attuali dovranno, quindi, subire delle radicali trasformazioni, puntando sull’incremento di domanda e offerta di alimenti salubri, rispettosi dell’ambiente, poco elaborati dal punto di vista industriale e coltivati nelle zone di provenienza tradizionale, nel rispetto della biodiversità e delle risorse disponibili”.