Un “Patto istituzionale” tra Distretto Turistico Terre di Aristeo e Giunta Regionale che superi definitivamente le “disattenzioni” sinora registrate: è la proposta che l’a.d. Terre di Aristeo Saverio Lamiranda rivolge al Presidente Bardi per “dare una svolta ai programmi di turismo sostenibile passando dalle enunciazioni ai fatti e soprattutto evitare che la Giornata Mondiale del Turismo si risolva in un evento celebrativo fine a se stesso”. “Siamo in perfetta sintonia con la dichiarazione del Presidente che racchiude – evidenzia – il nostro concreto programma di attività intensificata negli ultimi anni”. Nel sottolineare che l’interlocuzione con il Mise vedrà il Distretto, primo caso in Italia, di finanziamento diretto senza che la Regione ci metta alcuna risorsa finanziaria propria, come del resto è accaduto sinora, Lamiranda ricorda che da tempo è stato sollecitato un incontro per aggiornare il Presidente (e con lui la Giunta) sullo stato di attuazione del progetto pilota approdato al Mise per la sottoscrizione dell’Accordo di Sviluppo (ai sensi del Decreto 9/12/2014 Art. 9bis). Come è noto – aggiunge – è la LN 106/2014che riconosce ai Distretti funzioni e ruoli di intervento diretto. E tra gli aspetti di maggiore interesse già espresso da parte del Mise ci sono quelli riferiti al recupero dei piccoli borghi con l’obiettivo di arrestare il fenomeno dello spopolamento e quindi garantire adeguata ospitalità turistica. Non si può perdere più altro tempo contro lo spopolamento. Noi siamo pronti: 1700 camere da realizzare (di cui 450 già progettate), con una superficie minima cadauna non inferiore a 50 mq e per un totale quantitativo minimo per ogni insediamento non meno di 100 unità, 200 milioni di investimento, 50 milioni per le infrastrutture e 50 milioni per la formazione, con l’obiettivo di 650mila presenze turistiche per otto mesi. Siamo a lavoro – ha riferito l’ad Terre Aristeo – per preparare cinque conferenze zonali che precederanno il Congresso Regionale nel novembre prossimo. La situazione straordinaria dei nostri borghi – ha concluso – richiede un piano straordinario di interventi in cui ciascuno – pubblico e privato – sappia cosa deve fare.