“Siamo ancora in tempo per scongiurare il “flop” del Programma Garanzia Giovani a condizione che la Regione superi il ritardo a partire dal bando di attuazione che non c’è ancora e non c’è persino un sito dedicato, che si accelerino le chiamate dei 5.506 giovani lucani iscritti all’11 settembre scorso (di cui 4.572 sono residenti in regione, a riprova che si vuole cercare il lavoro prima di tutto vicino casa anche per scelta obbligata dovuta all’impossibilità di sostenere spese fuori casa), che si svolga una campagna di sensibilizzazione delle imprese”: è l’SOS lanciato da Giovani di Centro Democratico nel corso della Festa Nazionale a Matera. Fabio Dapoto, a nome dei Giovani Cd, spiega che “le maggiori criticità a quattro mesi dall’avvio del Programma sono da noi rappresentate dalla lentezza dei Centri per l’Impiego nelle cosiddette attività di ‘presa in carico’ dei giovani registrati e nel numero di posti messi a disposizione dalle aziende. Basti pensare che solo il 13,8% delle opportunità lavorative è localizzato al Sud e che appena tre giovani su dieci sono stati già chiamati dai servizi per il lavoro per il primo colloquio. I ragazzi che sono stati convocati per i colloqui, continua Dapoto, ci hanno descritto questo come un momento eccessivamente burocratizzato. Fra le storie che stiamo raccogliendo quelle positive sono vicine allo zero. Inoltre più della metà delle opportunità pubblicate sono già state veicolate dalle agenzie per il lavoro o pubblicate da ClicLavoro, il portale pubblico del ministero. Altro che Garanzia – sottolinea il dirigente dei Giovani CD – la parola “Garanzia” porta fuori strada. Molti giovani non pensano che questo piano sia utile per trovare lavoro e per questo non hanno ancora provveduto ad iscriversi nei Cpi. Come avvertono i sociologi attenzione alla disillusione dei giovani nei confronti della politica: se si lancia un progetto e poi si scopre che le Regioni non l’hanno attivato adeguatamente e che le offerte non sono rilevanti è chiaro che le aspettative scemano. Il ministero non si è messo in sintonia con le sensibilità dei giovani, non li ha coinvolti. Alla prova dei fatti questo processo non sta funzionando. Siamo preoccupati anche perché non vorremmo che il flop pregiudicasse il Jobs Act in discussione in Parlamento in particolare riferito al modello delle politiche attive del lavoro attraverso la proposta di un’Agenzia unica nazionale. Di certo così come sono i Cpi non sono adeguati”.
Set 13