“In un momento straordinario occorrono interventi straordinari, in grado di assicurare al Paese una nuova prospettiva di crescita, di sviluppo, di occupazione, dove l’impresa torni ad essere il vero motore di un sistema economico sano, non viziato da derive speculative. È una esigenza non più rinviabile, rispetto alla quale tutti siamo chiamati ad offrire un contributo straordinario di impegno e responsabilità, a tutti i livelli”.
È quanto ha dichiarato il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Basilicata, Lorenzo Pagliuca, raccogliendo l’invito di Jacopo Morelli, presidente nazionale G.I, a riverberare sui singoli territori regionali la necessità di adottare interventi strutturali a sostegno di un sistema economico e produttivo che appare oltremodo fermo e – cosa ancor più grave – incapace di interpretare con la necessaria consapevolezza le dinamiche internazionali che stanno schiacciando in un angolo la capacità competitiva dell’Italia.
“Tagliare non basta. Occorre tornare a seminare la crescita – ha aggiunto Lorenzo Pagliuca – altrimenti tra pochi mesi saremo di nuovo allo stesso punto, con la necessità di elaborare l’ennesima manovra “lacrime e sangue” che si ripercuote essenzialmente sull’Italia onesta, che risponde ai propri doveri dinanzi al fisco e alla legge. I Giovani Imprenditori sono l’avamposto di una Italia industriale che non vuole rassegnarsi al declino. Abbiamo energia, intelligenza, competenza e la giusta dose di fantasia per immaginare un paese più moderno ed evoluto. Anche a livello locale, i Giovani Imprenditori di Confindustria Basilicata non rinunciano ad assicurare il proprio contributo costruttivo, supportato da proposte concrete, operative e, soprattutto, attuabili, che saranno presto offerte all’attenzione delle massime istituzioni regionali, affinchè questa terra, nella quale abbondano le risorse endogene, sappia trarre il giusto profitto a vantaggio di un sistema economico che, ad oggi, vive uno dei suoi momenti più difficili. Allo stesso tempo, attraverso gli organi nazionali, vogliamo proporre l’adozione di strumenti normativi e fiscali attuabili su scala nazionale. Non è vero che non ci sono margini operativi per risalire. Il presupposto, tuttavia, è nella volontà di esercitare la responsabilità, anche morale, del proprio ruolo. I Giovani Imprenditori vogliono farlo”.
Nicola Benedetto (Consigliere regionale IDV): “Raccogliere richieste Giovani imprenditori lucani”
“Il documento dei Giovani Imprenditori di Confindustria Basilicata per rilanciare le opportunità di fare impresa tra gli under 30 assume un significato maggiore per la “moria” che si registra tra le aziende condotte da giovani titolari ed amministratori anche nella nostra regione dal 2006 al 2011”. E’ quanto sostiene il presidente del Gruppo IdV in Consiglio Regionale Nicola Benedetto sottolineando che “dai dati ufficiali di Unioncamere le imprese giovanili nella nostra regione, al 31 dicembre 2010, sono solo 8 mila (5 mila in provincia di Potenza, con una percentuale del 12,5% rispetto al totale e 3 mila in provincia di Matera con una percentuale del 13,1% del totale). Dunque una pattuglia di capitani di impresa under 30 che – evidenzia – rischia di assottigliarsi come riferisce un recente rapporto di Datagiovani con i comparti del commercio, costruzioni, alberghi e ristoranti a maggiore vocazione giovanile che in quale modo reggono l’impatto della crisi, mentre nell’industria si annuncia quella che è una vera e propria fuga. In termini percentuali, la flessione nei 5 anni e’ pari al 16,4% nel numero di titolari ed amministratori giovani. Questi dati sono ancora piu’ negativi se se considera che le stesse cariche imprenditoriali complessivamente considerate senza distinzione d’eta’ sono rimaste pressoche’ stabili rispetto all’anno scorso ed addirittura in crescita rispetto al 2006 (+3,4%). Per le imprese manifatturiere, la flessione di titolari ed amministratori giovani e’ stata del 46%. Si registrano poi un -21% dell’agricoltura, un -14% delle costruzioni e un -9% dei servizi, l’ambito che contiene maggiormente le perdite di imprenditorialita’ giovanile.
Questi indicatori statistici supportano la necessità che Regione e politica – sottolinea Benedetto – diano risposte alle rivendicazioni contenute nel documento dei Giovani Imprenditori lucani a partire dall’adozione di strumenti normativi e fiscali attuabili su scala nazionale, riattivando subito, ad esempio, il credito d’imposta per gli investimenti e le assunzioni nelle aree sottoutilizzate e attraverso la creazione di una No Tax Region”. Nel condividere le affermazioni dei Giovani Imprenditori “avamposto di una Italia industriale che non vuole rassegnarsi al declino” e di “energia, intelligenza, competenza e la giusta dose di fantasia per immaginare un paese più moderno ed evoluto”, il presidente del Gruppo IdV sostiene che “l’autoimprenditoria resta una strada da percorrere per valorizzare intelligenze, capacità manageriali,dare risposta alla disoccupazione intellettuale e arginare la fuga dei cervelli”.