Le previsioni di Unioncamere sulle assunzioni in Basilicata sono un’altra doccia fredda. Ormai i giovani lucani passano ore al computer alla ricerca di opportunità di lavoro anche precarie, part-time e stagionali. C’è già chi ha deciso di andare a Monaco a fare il lavapiatti e smentire il rampollo industriale Elkann che, senza muovere un dito, ha ereditato l’impero Fiat e non sa cosa significa lavare in una serata qualche centinaio di piatti e stoviglie. Siamo stanchi e stremati. Non ne possiamo più di inutili promesse e improponibili “giochi di potere” (che poi tanto giochi non sono) che rubano la scena e le principali attenzioni della classe politica locale e nazionale incurante della drammatica situazione che stiamo vivendo. Bisogna reagire, dobbiamo dare risposte ai giovani come ai cittadini cercando di prestare attenzione ai problemi pratici che ogni giorno affliggono il nostro territorio. E per non far vincere la rassegnazione abbiamo presentato una serie di proposte concrete dalle quali il Governo nazionale, ma anche regionale, può attingere importanti spunti e progetti utili prima di tutto per la risorsa umana della nostro territorio: i cittadini, che molto spesso vengono dimenticati. Uno dei nostri progetti si chiama sblocca-lavoro perché vogliamo sbloccare questa situazione di blocco istituzionale e vogliamo farlo proprio partendo da uno dei valori più sentiti e molto spesso bistrattato dal sistema: il lavoro. L’IdV sa bene che il tasso di disoccupazione giovanile e femminile, soprattutto nel Mezzogiorno, sta per superare la soglia del 50%. Si tratta di un problema che mette a serio rischio la tenuta sociale del nostro Paese, soprattutto perché riguarda, come detto, la categoria trainante non dell’economia sola, ma del futuro stesso. Un giovane senza lavoro è senza futuro; un Paese senza giovani è senza futuro. Non sottovalutiamo che il programma europeo per favorire l’occupabilità e l’avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro deve essere l’occasione non solo per fornire ai ragazzi sfiduciati e lontani dai Centri per l’Impiego, per la prima volta in Italia, un’opportunità di lavoro, tirocinio o formazione, come propone il nostro assessore alla Provincia di Matera Michele Grieco, ma anche per testare il sistema e per avviare simultaneamente il processo di rinnovamento dei Centri. Per questo sosteniamo l’iniziativa dell’assessore Grieco e della segreteria regionale del partito: si adeguino i Cpi altrimenti i giovani continueranno a non frequentarli. La nostra è la prima manovra che non colpisce le fasce deboli nè le persone oneste, ma sferra un attacco frontale ai privilegi, agli sprechi, alla burocrazia, ai grandi evasori, ai corrotti, alla mafia. Per esempio occorre vendere immediatamente i beni confiscati ai mafiosi. Si pensi che nelle casse dello Stato giacciono circa 80 miliardi di euro in titoli e beni immobili e non si capisce perché questo governo preferisca continuare a prendere denaro dalle tasche degli italiani, piuttosto che vendere i beni confiscati ai mafiosi. In secondo luogo è fondamentale promuovere una vera lotta all’evasione. Si pensi per esempio ai fondi portati illegalmente in Svizzera. Nel concreto noi proponiamo attraverso un pacchetto di manovre da 100 miliardi una programmata riduzione degli oneri contributivi, che stanno distruggendo una già agonizzante economia, ridando potere d’acquisto alle classi disagiate. La Basilicata è una terra ricchissima di ogni bene e ricchezza; e queste vanno sfruttate a favore dei lucani, del popolo lucano, che noi IDV ogni giorno difendiamo da ogni tipo di sopruso. La Basilicata non è terra di bamboccioni.
Trivigno Giuseppe, Resp. Giovani IDV Basilicata