Ad un anno dalla “Carta di Tricarico” l’Agia (Associazione Giovani Agricoltori Italiani) aderente a Cia-Agricoltori Basilicata rinnova l’impegno per accrescere il protagonismo delle giovani generazioni in agricoltura. Venerdì 26 ottobre a Palazzo Ducale di Tricarico si svolge un’intera giornata di dibattito ed approfondimento divisa in due sessioni: la mattina “AgriCultura, nuove opportunità multifunzionali nel Mezzogiorno” e nel pomeriggio “I Giovani, l’Ambiente e l’Agricoltura nella Programmazione Regionale e Nazionale”. Il programma dei lavori prevede dopo i saluti di dirigenti della Cia di Tricarico e di Matera, l’introduzione del presidente Agia Basilicata Rudy Maranchelli e interventi di Alfonso Pascale (Ceslam, Antonio Saltini (docente Università Milano), Giovanni Quaranta (Unibas), Salvatore Adduce (Fondazione Matera 2019), Salvatore Claps (Crea-Centro di ricerca); Domenico Romaniello (Alsia), Rosa Gentile (Confartigianato), Roberto Cifarelli (Assessore Attività Produttive Regione). Le conclusioni di questa prima sessione sono affidate al presidente nazionale della Cia-Agricoltori Dino Scanavino. Nella seconda sessione è previsto un video messaggio del sottosegretario Mipaaf Alessandra Pesce ed interventi di Paolo Laguardia (legacoop), Francesco Piras (Ismea), Edoardo Di Trolio (Unicredit), Francesco Pietrantuono (Assessore Agricoltura Regione), Donato Distefano, coordinatore Cia Basilicata. Le conclusioni di Stefano Francia, presidente nazuionale Agia.
La Carta di Tricarico, promossa lo scorso anno a 40 anni dalla storica manifestazione nazionale della Costituente contadina a Borgo Taccone-Irsina, rilancia la sfida alla rassegnazione e contiene le proposte più importanti per garantire il futuro ai giovani che vogliono lavorare la terra. L’agricoltura non è più solo un “affare di famiglia”. Se un tempo in campagna ci si nasceva e il mestiere si ereditava dai genitori, oggi cresce sempre di più il numero di chi sceglie la vita dei campi, pur provenendo da esperienze e formazioni diverse. E fanno bene -evidenzia l’Agia Cia- perché l’agricoltura si sta dimostrando vitale e “anticiclica” dal punto di vista occupazionale, anche se i numeri del “turn over” generazionale nei campi sono ancora bassi, con gli “under 40” che rappresentano solo il 9,9 per cento del comparto e gli “under 30” che si fermano addirittura al 2,1 per cento.
Ott 24