Tre eventi sono promossi dalla Cia-Agricoltori nella nuova settimana: domani incontro con Assessore all’Agricoltura Fanelli per consegna documentazione relativa alle proposte/indicazioni CIA riguardo il Piano Strategico nazionale Agricolo 2023-27 e un dossier articolato che contiene indicazioni riguardo il riparto delle risorse dei Psr; martedì 10 novembre incontro degli assessori regionali all’Agricoltura tra i quali per la Basilicata Francesco Fanelli; mercoledì 11 novembre, nel tradizionale giorno di San Martino che segna l’inizio dell’annata agricola, saranno presentati i risultati dell’annata agricola 2020-2021. Nell’incontro con assessori regionali (secondo la modalità in parte in presenza e in parte in videoconferenza) al centro del confronto c’è il Piano Strategico Agricolo Nazionale con l’assessore Fanelli che riferirà sulla posizione della nostra Regione Basilicata; mercoledì 11 novembre (sala conferenze Cia Potenza, via dell’Edilizia, ore 16) saranno illustrate le 7 schede dei comparti produttivi (Ortofrutta, zootecnia latte e carne, cerealicoltura, olivicolura, vitivinicoltura, produzioni serricole e industriali, apicoltura), oltre a parlare delle 4 principali misure previste negli obiettivi del PNRR per circa 6 miliardi di euro. Le proposte contenute nel PNRR rappresentato il filo conduttore insieme alle modalità di applicazione dei principali obiettivi della PAC in particolare sugli aiuti diretti del 1 pilastro in stretta relazione con la agro-ecologia e le condizionali rafforzate a garanzia di una più forte sicurezza degli alimenti e tutela dell’ ambiente e salubrità degli areali produttivi.
“Le iniziative – sottolinea il direttore della Cia di Potenza e Matera Donato Distefano –sono finalizzate a concorrere a scrivere un Psn entre fine anno come previsto dall’ UE con il protagonismo dei territori e degli agricoltori nell’ azione di confronto e dei rapporti fra Regioni e Mipaf in quanto materia concorrente. Il Pnrr – aggiunge – segna una fase nuova per “ristrutturare” e rilanciare il Paese in un’ottica più sostenibile, digitale e resiliente. A disposizione ci sono ben 191,5 miliardi, a cui si aggiungono i 30 miliardi del Fondo complementare al Piano, che dovranno servire anche al sostegno dell’agricoltura, garante dell’approvvigionamento di cibo, e allo sviluppo tecnologico e ambientale delle aree rurali, che rappresentano oltre il 50% della superficie nazionale con 11 milioni di cittadini.
“Intraprendere la strada dello sviluppo sostenibile, come chiede l’Europa, vuol dire riconoscere finalmente la centralità dell’agricoltura, il cui ruolo si evolve oggi in molte direzioni. C’è la funzione produttiva del settore, che resta evidentemente prioritaria, come dimostrato in questo anno di pandemia. Ma l’agricoltura contribuisce anche alla tenuta dei territori e, ora, può fare da cardine dello sviluppo integrato del Paese, producendo energia da fonti rinnovabili, tutelando il paesaggio e gestendo le risorse idriche, salvaguardando il suolo e le foreste per prevenire il dissesto idrogeologico, migliorando la sostenibilità dei processi produttivi con nuove tecnologie digitali. Riprendendo le nostre proposte contenute ne “Il Paese-la Basilicata che vogliamo” rilanciamo un progetto nazionale di manutenzione del territorio, per il quale sono necessari robusti investimenti nelle infrastrutture, nei servizi e nella digitalizzazione, a partire dalle aree interne dove ancora nel 40% delle case non arriva il wi-fi . La ripartenza dell’Italia ha bisogno di progetti concreti e innovativi, realizzabili con tempi certi e monitorabili, con il contributo degli agricoltori italiani, custodi della terra e sentinelle del territorio, insieme a tutte le forze economiche e sociali del Paese”.