Il 24 novembre verrà ricordato come il “digital day” lucano, giorno in cui si sono gettate le basi per digitalizzazione della nostra regione. Si è svolta, infatti, Go On Basilicata, la grande manifestazione promossa da Wikitalia con l’obiettivo di aumentare le competenze digitali dei cittadini, di imprese e della Pubblica Amministrazione. Nei 131 comuni della Basilicata si sono tenuti 148 eventi, che hanno coinvolto il mondo della scuola, dell’impresa e gruppi di cittadini, per un totale di 15.000 partecipanti.
Anche Policoro ha preso parte alla carovana digitale con l’organizzazione di un Coderdojo, presso la scuola media “Aldo Moro”, rivolto a circa 80 bambini tra i 6 e i 13 anni, provenienti anche da paesi limitrofi come Valsinni e Colobraro. Che cos’è il Coderdojo? È un movimento senza scopo di lucro che si occupa di istituire dei club e organizzare incontri gratuiti per insegnare ai giovani a programmare. Delle palestre per futuri sviluppatori. Nato in Irlanda nel 2011, si rivolge principalmente agli adolescenti e si sta espandendo a livello globale. Attraverso un programma chiamato Scracth i giovani imparano la programmazione informatica divertendosi. Creatività, gioco, condivisione, socializzazione e apprendimento: questi gli ingredienti e gli obiettivi dell’iniziativa.
Il pomeriggio policorese è cominciato con l’arrivo dei bambini, accompagnati dai genitori e muniti di pc portatili. Ad attenderli c’erano i mentori, giovani volontari che si occupano del coordinamento e del supporto didattico ai ragazzi, spiegando loro le basi per iniziare a programmare. Dopo aver preso posto la preside dell’isitituto Maria Carmela Stigliano e l’assessore Massimiliano Padula hanno rivolto loro un saluto di benvenuto sottolineando l’importanza della giornata dell’innovazione per il futuro della Basilicata e delle nuove generazioni. Il relatore dell’incontro, che ha il compito di spiegare cosa fare e come farlo, di solito un ingegnere o un esperto di nuove tecnologie, a Policoro, invece, è stato un bambino di nome Manuel, 10 anni, appassionato di informatica. Un coetaneo, quindi, che con il fare di un insegante navigato è riuscito nell’impresa di spiegare e far appassionare gli altri bambini al Coderdojo. “Mi è piaciuto molto, non sono molto legata alle cose informatiche, però è stata una bella cosa. Mi sono divertita a giocare sul computer. Insomma, è stato un modo per imparare giocando! Bye! Alla fine: formativo, divertente, piacevole”. Questo è solo uno dei tantissimi feedback positivi scritti dai bambini dopo aver imparato a costruire il loro videogioco o il personaggio animato. Entusiasti anche i genitori e i maestri, che hanno intuito l’aspetto formativo oltre che ludico dell’iniziativa.
Nell’occassione, infine, è stato presentato anche il Club Coderdojo Policoro, uno dei 400 in tutto il mondo, nato dalla passione di alcuni volontari cittadini appassionati di informatica e grazie all’impegno dell’assessore Padula e di Antony Rimoli. Obiettivo del club è è quello di iniziare un percorso che veda alte giornate come questa volte a promuovere la cultura scientifica e a insegnare ai ragazzi i linguaggi della programmazione. Al momento il Coderdojo Policoro è composto da circa 10 volontari ma l’iscrizione è aperta a chiunque e non è necessario essere programmatori.